Il mondo attende l'annuncio di una grande speranza

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GERUSALEMME, domenica, 25 ottobre 2009 (ZENIT.org).- Il mondo attende l’annuncio di una grande speranza. I cristiani possono corrispondere a questa attesa proponendo ancora una volta il messaggio della Risurrezione, accompagnato da segni credibili, capaci di toccare il cuore della gente.

È stato questo uno dei passaggi centrali della Lectio magistralis che l’Arcivescovo Rino Fisichella, Rettore della Pontificia Università Lateranense, ha tenuto giovedì 22 ottobre a Gerusalemme, in occasione dell’inaugurazione ufficiale dell’anno accademico dello Studium Theologicum Salesianum “Saints Peter and Paul“.

Il tema della sua prolusione era “Studio della teologia e formazione sacerdotale”. Lo studio della teologia non può ignorare il contesto della postmodernità, ha sottolineato più volte il relatore, e dunque, di fronte ad una mentalità che, sedotta dal nichilismo, ha rinunciato alla ricerca della verità, i futuri sacerdoti sono chiamati a mostrare che senza il riferimento a Dio l’uomo perde tragicamente la sua identità.

Se l’uomo rifiuta la sua condizione di creatura, diventa un oggetto facilmente manipolabile. L’antropocentrismo della tradizione umanistico-cristiana viene sostituito dal primato della scienza e della tecnologia, sganciate da ogni illuminazione etica, a cui viene affidato un potere quasi illimitato.

Più volte è stato richiamato l’insegnamento di Benedetto XVI, alla cui proposta di un anno sacerdotale lo Studium Theologicum Salesianum ha voluto corrispondere con questa manifestazione, come ha rilevato il Cardinal Bertone, Segretario di Stato, che ha voluto inviare un suo messaggio di compiacimento.

Di Benedetto XVI sono state ricordate le parole rivolte ai seminaristi parlando della formazione sacerdotale: “Il sacerdote deve essere uno che vigila. Deve tener sveglio il mondo per Dio. Deve essere uno che sta in piedi: dritto di fronte alle correnti del tempo. Dritto nella verità. Dritto nell’impegno per il bene…deve farsi carico di Cristo, della sua parola, della sua verità, del suo amore”.

All’iniziativa hanno preso parte numerosi studenti e professori delle istituzioni accademiche gerosolomitane. Il Patriarca latino di Gerusalemme, Mons. Fouad Twal, ha espresso il suo vivo apprezzamento nei confronti dello Studium Theologicum Salesianum per questo genere di incontri culturali e, nel ringraziare monsignor Fisichella per la sua presenza a Gerusalemme, ha detto che “la scienza teologica da sola non basta a formare i pastori d’anime, se non è unita ad un cammino di fede personale e a una crescita continua del singolo nell’amore verso il Signore e verso i fratelli”.

Per entrare in dialogo con il mondo contemporaneo – ha sottolineato monsignor Fisichella nella parte conclusiva della sua Lectio -, i sacerdoti e i futuri sacerdoti possono attingere alle ricchezze della Tradizione vivente della Chiesa. Saranno credibili se testimonieranno il primato della spiritualità. Ed è proprio questo lo scopo dello Studium Theologicum Salesianum, ha dichiarato il Preside, don Roberto Spataro: “proporre uno studio della teologia che, pur essendo rigoroso e scientifico, deve sostenere la nostra esperienza spirituale ed ispirare la nostra azione pastorale”.

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ZENIT Staff

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