Delegazione di Padri sinodali dal Ministro degli Esteri Frattini

Si è parlato di persecuzione anticristiana, droga, armi e traffico di esseri umani

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ROMA, giovedì, 22 ottobre 2009 (ZENIT.org).- Una delegazione di Padri sinodali si è recata questo giovedì mattina nella sede del Ministero degli Affari Esteri per un incontro con il titolare della Farnesina, Franco Frattini.

La delegazione era composta dal Segretario generale del Sinodo – l’Arcivescovo Nikola Eterović –, dal Sottosegretario – mons. Fortunato Frezza –, dai tre Presidenti delegati – i Cardinali Francis Arinze, Théodore-Adrien Sarr e Wilfrid Fox Napier, OFM – dal Relatore generale – il Cardinale Peter Kodwo Appiah Turkson – dai Segretari speciali – l’Arcivescovo Damião António Franklin e il Vescovo Edmond Djitangar – e dal Segretario di mons. Eterović – padre Ambrogio Ivan Samus –.

Secondo quanto riferito dal giornalista della Radio Vaticana presente all’incontro, i temi affrontati sono stati: “Cooperazione allo sviluppo, persecuzione anticristiana e lotta al traffico di droga, di armi e di esseri umani”.

“Si è parlato anche di riconciliazione, giustizia e pace – ha aggiunto – e nel corso del confronto con il titolare della Farnesina sono emerse diverse convergenze, tra queste l’attuazione di politiche che mettano al centro l’essere umano evitando che gli effetti negativi della globalizzazione colpiscano soprattutto i più deboli”.

In merito sempre all’incontro, il Cardinale Francis Arinze ha affermato che “è stata una cosa molto positiva ciò che il governo italiano ha fatto, ciò che progetta di fare, anche incoraggiando gli africani ad essere protagonisti del loro presente e del loro futuro, apprezzando il valore dell’interdipendenza che quando è accettata diventa solidarietà”.

“Noi abbiamo aggiunto che ci sono aree dove il governo potrebbe fare più attenzione agli africani che sono in maggior parte studenti perché durante il loro soggiorno non siano obbligati a rinnovare i documenti ogni due anni”, ha sottolineato.

Il porporato africano ha quindi accennato alla “questione dell’immigrazione: ogni Paese ha diritto di avere le proprie leggi ma c’è tanta sofferenza, chi non muore nel deserto muore nel mar Mediterraneo”.

“Occorre poi promuovere lo sviluppo, così la tentazione di migrare sarà ridotta – ha proseguito –. Non si può togliere a nessuno il diritto di cercare una sistemazione altrove per avere una vita più degna”.

Dal canto suo il Ministro Franco Frattini ha risposto agli appelli della Chiesa africana spiegando l’impegno del governo italiano contro le persecuzioni religiose e anticipando alcune proposte in tema di immigrazione e di formazione.

Per quanto riguarda il tema della libertà religiosa, Frattini ha affermato: “Io credo che l’Unione Europea debba intanto affermare con forza la sua volontà politica di agire nei confronti di tutti i governi dove si verificano questi episodi orribili per richiamare la loro attenzione. In secondo luogo dovrebbe monitorare la situazione della libertà religiosa dei cristiani in molte parti del mondo”.

Ha poi accennato a un’agenzia europea per i richiedenti asilo e per i rifugiati, “un progetto che prevede un’agenzia per l’esame secondo procedure comuni delle domande di asilo provenienti da richiedenti non europei che arrivano in un qualsiasi Paese europeo”.

In questo modo, ha spiegato, “non ci sarà più quella diversità di criteri che oggi c’è, dove ciascun Paese ha le sue regole di giudizio, riconosce o non riconosce secondo criteri non omogenei, e coloro che saranno riconosciuti avranno il diritto di libera circolazione dell’intero spazio europeo”.

Infine, ha fatto appello ai Paesi e alle università dell’Africa affinché diano vita a “progetti per borse di studio, per corsi di formazione di giovani laureandi e laureati in modo che da queste università cattoliche cresca una classe dirigente che l’Italia ha un interesse generale a sostenere perché investire sull’Africa è investire sul futuro del mondo”.

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ZENIT Staff

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