Durante l’incontro con le vittime, durato tre ore, i sopravvissuti hanno “sottolineato la dolorosa eredità degli abusi sugli individui e sulle loro famiglie e condannato i vili atti di abuso che hanno avuto luogo”, riferisce la Conferenza Episcopale in un comunicato stampa.
“I Vescovi hanno chiesto scusa per il fallimento della Chiesa nell’evitare gli abusi di bambini che le erano stati affidati e per non aver ascoltato le denunce”, aggiunge il testo. “I Vescovi e le vittime hanno concordato sul fatto che il meeting è stato l’inizio di un processo e che sarà seguito da ulteriori incontri”.
Allo stesso modo, i presuli hanno deciso di “istituire un gruppo apposito per fare da collegamento con le vittime degli abusi istituzionali”.
Nel corso di una breve conferenza stampa dopo il meeting, il Cardinale Seán Brady, Arcivescovo di Armagh, ha affermato che si prenderà anche in considerazione un aumento dei risarcimenti per le vittime.
Scomparse
Durante il meeting autunnale, i Vescovi hanno anche ricordato che l’11 ottobre sarà il 100° giorno di prigionia per Sharon Commins di Clontarf (Dublino) e Hilda Kawuki, ugandese.
Le due donne lavorano per GOAL, un’agenzia umanitaria internazionale che riceve sostegno da vari atleti.
La Commins e la Kawuki sono state viste per l’ultima volta nel Darfur, dove assistevano gli sfollati.
I Vescovi hanno chiesto ai fedeli di ricordare le due donne nelle loro preghiere e nelle Messe di questo fine settimana.