CITTA' DEL VATICANO, venerdì, 31 luglio 2009 (ZENIT.org).- La Biblioteca Apostolica Vaticana, chiusa dal 14 luglio 2007 per lavori di restauro, riaprirà le porte nel 2010, ha annunciato il suo prefetto, monsignor Cesare Pasini.

“Due anni sono passati, quindi diciamo i due terzi del periodo di chiusura”, ha spiegato alla “Radio Vaticana” il 26 luglio.

In occasione della riapertura nel 2010 verrà pubblicato “un primo volume della Storia della Biblioteca Apostolica Vaticana”, ha annunciato, “accessibile a tutti i curiosi interessati ad una storia come quella della Biblioteca”.

Si organizzerà inoltre un convegno “strutturato su due poli”: in primo luogo verrà presentata “la Biblioteca come luogo di ricerca”, attraverso ricercatori ai quali è stato chiesto di spiegare “che cosa si è fatto negli ultimi 50, 60 anni”.

La seconda parte del convegno cercherà di presentare “cos’è questa Biblioteca al servizio degli studi”, “di che cosa vive” e “che cosa fa”.

A due anni dall'inizio dei restauri, la Biblioteca vaticana ha sviluppato vari servizi nonostante la chiusura, come il catalogo on line su Internet e la riproduzione fotografica dei manoscritti.

La Biblioteca Apostolica Vaticana è una delle più antiche del mondo. E' conosciuta soprattutto per le sue collezioni di manoscritti di ogni epoca.

Conserva oltre 1.600.000 libri antichi e moderni, 8.300 incunaboli e più di 150.000 manoscritti e documenti d'archivio, nonché 100.000 documenti stampati e frammenti, 300.000 monete e medaglie e 20.000 oggetti d'arte.

Conserva anche preziosi tesori come il "Codex vaticanus", un manoscritto della Bibbia completa in greco scritto 1.700 anni fa, e gli atti originali del processo di Galileo, un manoscritto autografo di San Tommaso d'Aquino e le lettere originali di Martin Lutero.

Il 25 giugno 2007, poco prima della sua chiusura, Benedetto XVI ha visitato la Biblioteca e l'ha definita “un’accogliente casa di scienza, di cultura e di umanità” aperta a tutti, dove si conserva “ la sintesi tra cultura e fede”.

La Biblioteca vaticana è detta “apostolica” perché è un'istituzione che fin dalla sua fondazione viene considerata la "Biblioteca del Papa", visto che gli appartiene direttamente.