E' morto padre Borgomeo, già direttore generale della Radio Vaticana

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CTTA’ DEL VATICANO, venerdì, 3 luglio 2009 (ZENIT.org).- E’ morto questo giovedì pomeriggio il sacerdote gesuita p. Pasquale Borgomeo, al servizio della “Radio Vaticana” per trentacinque anni in quella che definiva “un’appassionante avventura”.

P. Borgomeo, studioso di sant’Agostino e giornalista, si è spento a 76 anni nella clinica romana dell’Annunziatella, dove era ricoverato da tempo.

I suoi funerali si svolgeranno questo sabato, 4 luglio, alle 9.15 nella chiesa romana di Santo Spirito in Sassia, accanto alla curia generalizia della Compagnia di Gesù. Il rito verrà presieduto dal Cardinale Roberto Tucci.

Il sacerdote, ricorda “L’Osservatore Romano”, era un “sicuro punto di riferimento” per l’emittente pontificia e “si è arreso solo dinanzi al male che lo ha lentamente consumato, dopo averlo costretto a lasciare il suo incarico di direttore generale, nel novembre 2005. Un incarico che il gesuita ha svolto con una passione pari solo alla sua dedizione, profuse nel suo lavoro e trasmesse a quanti con lui hanno condiviso anni, periodi o anche soltanto momenti occasionali di collaborazione”.

Era nato a Napoli il 20 marzo 1933 in una famiglia profondamente cattolica e nel 1948 era entrato nella Compagnia di Gesù, venendo ordinato sacerdote a Napoli il 7 luglio 1963.

Appassionato di studi, conseguì la licenza in Filosofia a Milano e la licenza in Teologia magna cum laude, il diploma di studi superiori moderni francesi a Parigi e il dottorato in Lettere presso l’università della Sorbona.

Entrò alla “Radio Vaticana” nel 1970 con la nomina a capo della Redazione centrale dei Programmi. Divenne poi responsabile dell’Ufficio promozione e sviluppo, responsabile delle Relazioni internazionali, direttore dei Programmi, vice-direttore generale e infine, dal luglio 1985, direttore generale.

P. Borgomeo “non ha perseguito che un obiettivo: far giungere la voce del Papa il più lontano possibile, a ogni angolo della terra”, cercando “di ricercare il nuovo, di non fermarsi agli aspetti mediati degli eventi, di moltiplicare le occasioni di dialogo con le diverse realtà italiane e internazionali, di rendere sempre più a misura d’uomo la comunicazione”.

Era stato anche per dodici anni consulente ecclesiastico dell’Unione cattolica stampa italiana (Ucsi), che in un comunicato ricorda che raccomandò sempre ai giornalisti cattolici “di raccontare la verità, di essere sensibili testimoni dell’informazione attraverso competenze professionali e deontologiche”.

La malattia lo aveva costretto nel 2005 ad abbandonare l’emittente pontificia passando il testimone al confratello padre Federico Lombardi, ma la Compagnia di Gesù aveva continuato ad avvalersi del suo grande talento: padre Peter-Hans Kolvenbach, allora preposito generale, gli affidò l’incarico di preparare la congregazione del 2007, e il nuovo preposito, padre Adolfo Nicolás, lo aveva scelto come suo segretario personale.

Padre Lombardi, portavoce della Santa Sede, ricorda in una nota riferita dalla “Radio Vaticana” che p. Borgomeo ha combattuto “una lotta coraggiosa contro la malattia, ma in spirito di religiosa accettazione della volontà di Dio, accompagnato dalla preghiera dei confratelli, dei familiari e degli amici e in particolare anche del Santo Padre, che era stato informato dell’aggravarsi delle sue condizioni di salute”.

“Acuto commentatore egli stesso dei fatti di attualità come delle attività dei Pontefici, in particolare dei loro grandi viaggi internazionali, si è impegnato molto perché la Emittente pontificia fosse attivamente presente e adeguatamente conosciuta non solo nel mondo cattolico, ma anche in quello giornalistico italiano e in particolare nelle grandi organizzazioni internazionali della radiofonia”.

“Organizzatore intraprendente e capace, ha guidato e animato con entusiasmo la grande comunità di lavoro della Radio Vaticana lasciandoci un’eredità di convinta dedizione al servizio ecclesiale del successore di Pietro, e all’annuncio del Vangelo tramite la parola trasmessa e diffusa con gli strumenti più aggiornati della tecnica moderna”.

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ZENIT Staff

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