KINSHASA, martedì, 31 marzo 2009 (ZENIT.org).- Nel loro terzo incontro nazionale, celebrato dal 20 al 22 marzo a Kinshasa, gli attori politici della Repubblica Democratica del Congo hanno proclamato un “Atto di compromesso per il buon governo e la lotta contro la corruzione”.
Gli attori politici si sono riuniti convocati dalla Conferenza Episcopale in un incontro organizzato dalla Commissione Episcopale per l’Apostolato dei Laici, secondo quanto rende noto l’agenzia di notizie DIA.
La riunione, svoltasi nel centro Béthanie di Kinshasa, aveva come motto “Promozione del buon governo e lotta contro la corruzione: responsabilità dell’attore politico cattolico, uomo e donna”.
I partecipanti all’incontro hanno constatato nella loro analisi che la corruzione, come fenomeno che altera i valori fondamentali, paralizza tutti gli sforzi di riforma politica, economica, sociale, morale e perfino spirituale del Paese.
Allo stesso modo, hanno deplorato un fenomeno di indifferenza nel corpo sociale che permette alla corruzione di espandersi come un virus. Si sono tuttavia congratulati per la proclamazione della volontà delle alte istituzioni della Repubblica di agire contro questo fenomeno.
Gli attori politici cattolici hanno assunto, a livello libero e individuale, la decisione di lottare contro quella che definiscono una piaga sociale.
Per concretizzare questo impegno, uniranno i loro sforzi per mobilitare tutta la comunità nazionale in un programma cittadino di presa di coscienza per fare del 50° anniversario dell’indipendenza, che si celebrerà il prossimo anno, “un anno senza corruzione” e per far sì che tutto il decennio successivo sia dedicato a questo scopo sul tema “Decennio di buon governo e di lotta contro la corruzione”.
Hanno infine rivolto un appello alla gerarchia della Chiesa cattolica, a tutte le confessioni religiose, agli ordini professionali e ai sindacati a unirsi e a mobilitarsi in questa lotta.