TANGERI, venerdì, 27 marzo 2009 (ZENIT.org).- Monsignor Santiago Agrelo, Arcivescovo di Tangeri (Marocco), ha constatato che mentre il Governo spagnolo si dispone a regalare agli africani un milione di preservativi (in risposta alle dichiarazioni di Benedetto XVI), le misure di sicurezza di questo Governo che impediscono di abbandonare il continente provocano vari morti.
“Appena poche settimane fa, un africano è morto decapitato mentre cercava di saltare il muro che difende l’altra parte. Da questo lato sono rimasti una moglie e tre figli”, spiega il presule. Ceuta e Melilla, che si trovano in territorio marocchino ma appartengono alla Spagna, sono divise dal Marocco da un muro alto tre metri.
“Dall’altro lato – aggiunge -, qualcuno manda come indennità a quelli che rimangono qui un milione di preservativi”.
“Dall’altra parte sanno quanti schiavi ci sono in Africa?”, si chiede il presule francescano. “I sostenitori del preservativo sanno quante sono le donne di questo continente che si prostituiscono e sono violentate perché debiti e superstizione le hanno private della libertà, e insieme alla libertà hanno rubato loro i diritti fondamentali della persona?”.
“Si sono mai avvicinati alle ferite di questa gente per curarla? Si sono mai preoccupati dell’angoscia dei poveri, abbracciandoli? Hanno mai condiviso il terrore dei loro occhi?”, prosegue.
“Immaginate se Dio Padre, anziché mandare suo Figlio a salvare i poveri, ci avesse mandato preservativi – commenta -. L’Africa ha bisogno di rispetto e giustizia. I preservativi, anche se sono un milione, non bastano per dissimulare le vergogne dell’altra sponda”.