di Antonio Gaspari
ROMA, venerdì, 27 marzo 2009 (ZENIT.org) – Questo martedì, a Roma, nel corso del saluto introduttivo al IX Forum del Progetto culturale, il Cardinale Angelo Bagnasco ha indicato il Progetto culturale e l’educazione come compiti prioritari per i prossimi dieci anni.
Dopo aver ringraziato il Cardinale Camillo Ruini, il quale “ha avuto, fra gli altri meriti quello della intuizione del Progetto culturale”, il Presidente della Conferenza Episcopale Italiana (CEI) ha sottolineato: “siamo in un momento storico in cui, paradossalmente, si sta non solo ripensando ma ridefinendo l’umano”.
“Quasi che avessimo perso, stessimo perdendo, smarrendo l’alfabeto dell’umano, di ciò che è la persona, di ciò che è l’uomo, e con i valori e le categorie fondative, costitutive proprio dell’umanità, dell’uomo, del tipo di convivenza e di società che da questa ridefinizione consegue”, ha aggiunto.
In questo contesto, l’Arcivescovo di Genova ha espresso “la considerazione, l’apprezzamento e la gratitudine mia personale e dei Vescovi italiani” verso il Progetto culturale. “Un servizio – ha detto – non solo alla Chiesa che è in Italia, ma alla società e alla nostra cultura ed europea”.
Circa la prospettiva immediata di un rapporto sul tema dell’educazione, il Cardinale Bagnasco ha spiegato che “la sensibilità verso il tema, l’urgenza, la priorità educativa è sempre molto presente e sta crescendo nel cuore dei Pastori”.
“Quindi – ha aggiunto – questo rapporto sul tema educativo, da parte del progetto culturale, diventa un ulteriore stimolo, ma anche un materiale prezioso, se la CEI nella sua Assemblea Generale di maggio si pronuncerà definitivamente e ufficialmente proprio per procedere, nel nuovo decennio, in questa direzione: quella della educazione”.
Entrando nel merito della questione il Presidente della CEI ha voluto ricordare alcune parole di don Bosco, il quale diceva che “l’educazione è una questione del cuore”, laddove per cuore “non si intende certamente solo il mondo delle emozioni e dei sentimenti, ma biblicamente la centralità della persona, dove l’intelligenza si coniuga, si declina con le ragioni del cuore e viceversa”.
Significative, secondo il porporato, anche le considerazioni di Romano Guardini il quale diceva che educare significa “iniziare il soggetto alla realtà tutta intera, alla realtà” e che “la vita si accende solo con la vita, come la luce si accende solo con la luce”.
Per il Presidente della CEI, “nella misura in cui ognuno di noi è soggetto vivo e attivo del processo educativo, siamo chiamati in causa ad essere sempre luce e vita, ad essere coinvolti nel processo della vita, dell’intelligenza, della morale, ad essere continuamente in uno stato di permanente educazione”.
“Soltanto in questa misura – ha concluso il Cardinale Bagnasco – ognuno di noi ed insieme potremo essere partecipi di quel processo formativo che sempre più si presenta, anche alla luce delle parole del Santo Padre Benedetto XVI, come una priorità irrinunciabile”.