ROMA, martedì, 24 marzo 2009 (ZENIT.org).- Nel giorno in cui la Chiesa in Italia celebra la Giornata mondiale di preghiera e digiuno in memoria di missionari martiri, si constata il riemergere di una cultura cristianofobica.
In un articolo apparso sul “Giornale del Popolo”, il Vescovo di Basilea, monsignor Kurt Koch, ha scritto che “l’80% degli uomini, che oggi per la loro fede sono perseguitati, sono cristiani. La religione cristiana nel mondo è la più perseguitata”.
“Solo nel 2008 dei circa 2,2 miliardi di cristiani, 230 milioni, a causa della loro fede, hanno subito discriminazioni, emarginazioni, ostilità veementi fino a vere e proprie persecuzioni”, ha aggiunto.
Come documentato nel rapporto di “Aiuto alla Chiesa che soffre” dal titolo “Libertà religiosa nel mondo, rapporto 2008”, le persecuzioni dei cristiani avvengono soprattutto nelle ex Repubbliche sovietiche, nella Repubblica popolare cinese e nei Paesi limitrofi nonché in diversi Paesi arabi e nordafricani.
Almeno in 25 nazioni i cristiani, per la loro fede, sono maltrattati, imprigionati, uccisi.
“Particolarmente triste – secondo monsignor Koch – è il fatto che nemmeno nei nostri Paesi occidentali questa tragedia è nota agli stessi cristiani. Una ragione per questo disinteresse può risiedere nel fatto che, mentre i fratelli perseguitati proclamano pubblicamente la loro fede, noi l’abbiamo ridotta a un affare privato”.
“Noi ci incapsuliamo nei nostri problemi interni e non prendiamo in seria considerazione la nostra missione pubblica nella società, nella politica, nello stato, quando poi non la trascuriamo totalmente”, ha aggiunto il presule.
Ricordando le parole di Benedetto XVI secondo cui “se i cristiani si rassegnano a considerare fede e Chiesa come affare privato dei singoli, allora la fede stessa perde la sua forza”, monsignor Koch ha rilevato che “quanto più la religione diventa un affare privato, tanto più perde la sua anima”.
Di recente, si è tenuto inoltre un Corso sulle religioni promosso dall’Associazione Movimento Donna (A.M.D.), con la collaborazione dell’Università di Roma Tor Vergata e dell’Ufficio Stampa del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), in cui si è discusso delle persecuzioni delle religioni ed in particolare dei cristiani.
Secondo Marco Ferrazzoli, capo dell’ufficio stampa del CNR, anche in Italia dove il cristianesimo è solido, sta riverberando una certa intolleranza verso il Pontefice e la gerarchia ecclesiastica.
A questo proposito Ferrazzoli ha ricordato il mancato intervento del Pontefice all’Università “La Sapienza” di Roma e le minacce, non solo verbali, rivolte ai danni del Cardinale Angelo Bagnasco.