SALVADOR, venerdì, 20 marzo 2009 (ZENIT.org).- “Il Decalogo è l’invito di Dio all’uomo a liberarsi dalla schiavitù del peccato e del male per arrivare a un’esistenza limpida e pulita nel suo amore”, afferma l’Arcivescovo primate del Brasile.
Il Cardinale Geraldo Agnelo, Arcivescovo di Salvador, spiega che “il Decalogo viene ad essere per l’uomo la proposta dei veri valori, che arricchiscono, che portano alla maturità, alla pienezza di vita”.
E’ quanto sostiene il porporato in un articolo inviato a ZENIT in riferimento alla liturgia di domenica scorsa, con la proclamazione dei Dieci Comandamenti di Dio nel libro dell’Esodo.
“Decalogo vuol dire dieci parole, dieci enunciati. Rappresentano la base dell’Alleanza”, afferma.
“Ricordiamo le tavole della legge: i primi tre enunciati, scritti sulla prima tavola, riguardano la condotta che l’uomo deve avere nei confronti di Dio”; “gli altri sette propongono le condizioni per la convivenza sociale, di fratelli tra fratelli”.
Secondo l’Arcivescovo, si può riflettere “all’infinito” sui Comandamenti. “Costituiscono un impegno morale vincolante soprattutto dopo che Gesù Cristo ha rivelato chi è Dio per noi, chi siamo noi per Dio e chi siamo gli uni per gli altri: un Padre, figli, fratelli”.
“I dieci Comandamenti non sono né un’imposizione di un Dio tiranno né un semplice risultato di uno sforzo di volontà, ma la conseguenza della nuova vita che Dio ci ha dato, nella morte e resurrezione di Gesù Cristo”, ha concluso.