GINEVRA, venerdì, 6 marzo 2009 (ZENIT.org).- La Santa Sede, preoccupata per la drammatica situazione di molti rifugiati, ha chiesto che la comunità internazionale adotti politiche di asilo solidali.
La richiesta è stata presentata dall’osservatore permanente della Santa Sede presso gli uffici ONU a Ginevra, l’Arcivescovo Silvano M. Tomasi, intervenendo alla riunione convocata dall’Alto Commissariato ONU per i Rifugiati (ACNUR), come rende noto la “Radio Vaticana”.
Monsignor Tomasi ha denunciato la morte, l’anno scorso, di più di 1.500 persone mentre cercavano di entrare in territorio europeo.
In questo contesto, spiega l’emittente pontificia, il presule ha insistito sulla necessità che le politiche nazionali e internazionali e i provvedimenti legali abbiano anzitutto “un solido fondamento nei diritti umani, il diritto alla vita in primo luogo”.
Dopo aver riconosciuto che ogni Paese ha il diritto di definire la propria politica di immigrazione, l’osservatore permanente della Santa Sede presso l’ONU ha ricordato che “le norme internazionali di protezione dei rifugiati devono essere rispettate”.
L’Arcivescovo ha aggiunto che questa situazione preoccupante non è esclusiva né si circoscrive all’Europa, perché si osservano tendenze simili in varie regioni del mondo, sviluppate e in via di sviluppo.
La comunità internazionale, ha ribadito monsignor Tomasi, non deve abbandonare l’impegno a ricevere e difendere le persone perseguitate che fuggono perché hanno timori fondati e la loro vita è minacciata.
Il presule ha anche ricordato che il crescente fenomeno dei minori non accompagnati che richiedono asilo è un appello all’attenzione “perché rivela la disperata situazione in cui versano alcune famiglie e perché troppo spesso è risolto con un ambiguo sistema di detenzione”.
Per questo motivo, ha osservato che spetta a tutti affrontare le cause profonde degli spostamenti forzati, perché una generosa risposta umanitaria deve essere accompagnata da una politica ugualmente impegnata.