India: i Vescovi esortano a non votare partiti fondamentalisti

Chiedono il rispetto dei diritti delle minoranze

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di Inma Álvarez

NUOVA DELHI, giovedì, 5 marzo 2009 (ZENIT.org).- I Vescovi dell’India hanno rivolto un appello alla Nazione in vista delle prossime elezioni generali, che inizieranno il 16 aprile e dureranno fino al 13 maggio, perché si votino partiti con un chiaro impegno democratico e che rifiutino il fondamentalismo religioso.

Il 2 marzo scorso, la Conferenza Episcopale Indiana (CBCI) ha reso pubblico un comunicato a tutta la Nazione in cui si fa appello alla “responsabilità” degli elettori “in questo momento storico” dopo 60 anni di democrazia.

“La nostra eredità nazionale, soprattutto la nostra Costituzione, si basa sul pluralismo etnico, razziale, religioso e culturale”, afferma il documento, segnalando i pericoli che affronta attualmente la democrazia in India, specialmente per l’oppressione delle minoranze.

I presuli propongono una serie di principi, tra cui il rispetto della Costituzione esistente e la difesa dei diritti umani, così come la preoccupazione per i bambini, le donne e gli emarginati.

Concretamente, chiedono che si votino candidati che lottano contro la discriminazione della donna, il lavoro infantile e l’emarginazione dei cristiani di caste ritenute inferiori, così come sostengono il rispetto per la vita umana dal concepimento alla morte naturale.

Il documento è stato presentato nel corso di una conferenza stampa dal segretario generale della Conferenza Episcopale, monsignor Stanislaus Fernandez, che ha insistito sull’importanza di votare candidati che “non abbiano precedenti penali” e abbiano un chiaro impegno democratico.

Anche il presidente della Conferenza Episcopale, il Cardinale Varkey Vithayathil, in alcune dichiarazioni all’agenzia AsiaNews ha espresso la propria preoccupazione per il risultato delle elezioni, soprattutto nel contesto attuale di crisi economica, tensione sociale ed episodi recenti di intolleranza, e dopo gli attacchi terroristici di Mumbai.

“Sono momenti critici per il Paese”, ha affermato il porporato, “e la Chiesa, pur non sostenendo partiti politici, ha l’obbligo morale di assicurarsi che il nostro popolo voti per chi garantirà la sovranità democratica e le credenziali laiche della nostra amata patria”.

In particolare, si è detto preoccupato per la situazione dei dalit (senza casta) cristiani, vittime delle ultime persecuzioni anticristiane, e ha osservato che il Governo “dovrebbe immediatamente porre rimedio” a questa situazione.

“Ho già scritto ai monasteri carmelitani di pregare in modo incessante per le elezioni generali”, ha aggiunto il Cardinale Vithayathil. “La preghiera è l’arma migliore che abbiamo per costruire un India laica. Un’intenzione speciale di preghiera verrà anche proposta in tutto il Paese, per costruire, proteggere e difendere la nostra India laica e assicurare i diritti costituzionali per gli emarginati e le minoranze nel Paese”.

[Il documento completo dei Vescovi può essere letto all’indirizzo: www.cbcisite.com]

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ZENIT Staff

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