Presentati a Gerusalemme i manoscritti ebraici della Biblioteca Vaticana

Iniziativa che promuove “un mondo migliore”, secondo il Cardinal Farina

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GERUSALEMME, martedì, 3 marzo 2009 (ZENIT.org).- Il volume Hebrew manuscripts in the Vatican Library Catalogue (a cura di Benjamin Richler, Malachi Beit-Arié e Nurit Pasternak, Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, 2008 [Studi e testi, 438], euro 120) è stato presentato questo lunedì a Gerusalemme presso la National Library of Israel.

Nel discorso di presentazione, il Cardinale Raffaele Farina, archivista e bibliotecario di Santa Romana Chiesa, ha considerato che il Catalogo dei manoscritti ebraici “riveste una particolare importanza per il contenuto scientifico, ma anche per le circostanze in cui esso è stato realizzato”.

Il Catalogo, osserva, “consente di conoscere e far apprezzare un patrimonio di circa 800 segnature distribuite in 11 fondi manoscritti della Biblioteca, alcuni dei quali costituiscono i soli o i più antichi testimoni conservati del loro genere”.

“Le circostanze in cui il volume è nato, è cresciuto e ha visto la sua piena e riuscita realizzazione, sono quelle di una vivace collaborazione tra la Biblioteca di Gerusalemme e la Biblioteca Vaticana”.

“Rispondendo alla richiesta della direttrice della Biblioteca Nazionale e Universitaria di Gerusalemme, la professoressa Sarah Japhet, con una lettera d’intenti da me firmata il 31 gennaio dell’anno 2000, abbiamo formalizzato l’accordo, ed è iniziato così il lavoro di ricerca e compilazione che si è concluso con la pubblicazione del volume”, ha affermato nel suo discorso, riportato da “L’Osservatore Romano”.

La collaborazione tra la Santa Sede e Israele nel campo culturale, spiega il porporato, “rappresenta un contributo concreto alla costruzione di un mondo migliore, andando incontro al desiderio di sapere e di bellezza insito in ogni uomo, alla sua profonda aspirazione al vero e al bene”.

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ZENIT Staff

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