Non c’è contraddizione tra carità e difesa della vita

Un corso a Viterbo su “La difesa della vita come Nuova Questione Sociale”

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di Antonio Gaspari

ROMA, lunedì, 2 marzo 2009 (ZENIT.org).- Si svolgerà il 7 e 8 marzo a Viterbo il corso su “La difesa della vita come Nuova Questione Sociale” che propone uno sguardo sintetico intorno ai temi dell’aborto, della fecondazione artificiale e del testamento biologico.

Tra gli organizzatori del corso figurano le Commissioni diocesane Famiglia, Scuola, e Pastorale Giovanile, l’Istituto Teologico S. Pietro, il Movimento per la Vita, il Centro di Aiuto alla Vita, il Centro Regolazione Naturale della Fertilità e l’associazione Scienza e Vita.

Intervistato da ZENIT Stefano Aviani, medico e presidente del Movimento per la Vita di Viterbo, ha spiegato che il corso è stato organizzato “per la necessità di formare cristiani maggiormente consapevoli delle sfide del nostro tempo”.

“Ogni epoca ha per così dire avuto una sua sfida e quella di oggi è certamente la cosiddetta ‘questione antropologica’ – ha affermato il dott. Aviani –. Il tentativo di rovesciare l’idea dell’uomo che ha fondato la nostra civiltà è ciò che si cela, in realtà, dietro le molte e disparate battaglie per l’aborto, per l’eutanasia, contro la famiglia naturale o contro la ‘medicina ippocratica’, ma non tutti i cristiani ne sono ancora pienamente consapevoli”.

Obiettivo del corso è quello di “formare dei laici cristiani, in particolare educatori, animatori parrocchiali, insegnanti, consapevoli del significato delle presenti sfide”.

Secondo il presidente del MpV di Viterbo, “nel nostro paese infatti, più che in altri d’Europa, esiste ancora un radicamento popolare significativo nella fede, e tuttavia non poche volte il popolo cristiano sembra condannato all’emarginazione (intimidito o deriso dai media) e con scarsa voce nel discorso pubblico”.

“La nostra generazione – ha continuato Aviani – si è sentita talvolta abbandonata da quelle figure laicali che ne avrebbero dovuto rappresentarne le istanze nell’agorà. E’ importante lavorare oggi perché non sia più così anche domani”.

“L’esito del Referendum sulla Legge 40 o il Family Day – ha osservato – sono stati segnali importanti di risveglio, ma la recente tragica fine di Eluana ci ricorda i rischi cui tuttora siamo gravemente esposti, come civiltà”.

Andrea Filoscia, medico ospedaliero, presidente di “Scienza & Vita” di Viterbo, ha raccontato a ZENIT che l’idea del corso è stata concepita circa un anno fa, grazie ad una riflessione intorno al tema della 45° Settimana Sociale del Cattolici Italiani: “Il bene comune oggi”.

In quell’occasione era stata ribadita la necessità di porre al centro della proposta cristiana la questione antropologica, cioè la domanda sulla natura e sul ruolo dell’uomo nella società odierna, e le relative risposte.

“Abbiamo costatato – ha rilevato il dott. Filoscia – come questi interrogativi ci imponessero un’approfondimento su temi di grande attualità, fortemente discussi, e abbiamo deciso di affrontarli in modo sistematico ancorchè sintetico”.

Nella prima sessione il corso prevede di studiare “la questione antropologica cuore dell’emergenza educativa”, offrendo riflessioni sul senso e sul valore della differenza sessuale, sulla centralità dell’esperienza familiare nella storia dell’umanità e di ciascuno, sulla potenzialità educativa dei metodi naturali e sul tema della dignità della persona nella preparazione sacramentale.

Nella seconda sessione, il corso ripropone una trattazione di temi più attuali, quali l’aborto, la fecondazione artificiale, il testamento biologico, introducendo anche le implicazioni psicopatologiche che accompagnano le scelte di aborto e le procedure di fecondazione artificiale, e le ricadute di tipo teologico e pastorale.

In merito allo scopo del corso il dott. Filoscia ha ricordato che “se da molti anni temi come giustizia, solidarietà, pace, tutela dell’ambiente, hanno trovato agevolmente casa nei percorsi formativi delle varie realtà associative ecclesiali, creando comunicazione e costruendo anche ponti linguistici con ambienti laici o comunque non confessionali, diverso destino hanno incontrato quelle sollecitazioni che richiamavano l’importanza, all’origine di un qualsiasi progetto sociale che fosse poi anche autenticamente solidale, del valore dell’intangibilità della vita di ciascun essere umano”.

“Se il rifiuto della guerra o della pena di morte, l’affermazione della dignità del lavoro di ognuno e la programmazione di uno sviluppo eco-compatibile – ha commentato – hanno trovato forme adatte per essere inserite nella catechesi e nelle proposte educative delle varie realtà associative, il rifiuto dell’aborto, l’impraticabilità di ogni ipotesi eutanasica, l’inaccettabilità etica di ogni pratica di selezione eugenetica, insomma la tutela della vita dal concepimento alla morte naturale, stentano a trovare una collocazione diffusa e stabile nei luoghi della formazione cristiana, come se non fossero, questi temi, già da molti anni al centro dell’attenzione del Magistero”.

Per Filoscia, “sembra che la proclamazione della verità sull’uomo possa risultare d’inciampo alla carità o ai propositi di incontro con altri … La cultura corrente infatti, con alcune felici eccezioni, taccia queste idee di confessionalismo e di intolleranza e per evitare queste accuse, così frustranti, forse taluni ambienti ecclesiali hanno espunto la bioetica ed ogni riflessione esigente riguardo ad un disegno antropologico di riferimento (che non sempre è negoziabile) dai propri percorsi formativi e dagli argomenti di confronto e di comunicazione con la cultura cosiddetta laica”.

“Per questo motivo – ha concluso il presidente di Scienza & Vita di Viterbo -, vorremmo dare un contributo affinché questi timori possano essere fugati, e perché in ogni proposta formativa trovi spazio l’affermazione e la tutela della sacralità della vita dal concepimento alla morte naturale”.

Il corso avrà luogo presso l’Istituto Teologico S. Pietro, viale Armando Diaz n° 25, VITERBO (zona Pietrare). E’ previsto un servizio di Baby Sitting. Per informazioni: Stefano Aviani 349/6376442; Maria Fanti 348/9898577; Andrea Filoscia 328/2783663.

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ZENIT Staff

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