“Notte Bianca” con San Paolo il 28 febbraio

Una iniziativa delle Guide e Scouts d’Europa Cattolici di Roma

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ROMA, mercoledì, 25 febbraio 2009 (ZENIT.org).- Sabato 28 febbraio, oltre 250 ragazzi e ragazze, tra i 17 e i 25 anni, percorreranno quindici chilometri a piedi nella notte sui passi di san Paolo a Roma.

E’ quanto hanno voluto fare i Capi, Rover e Scolte delle Guide e Scout d’Europa Cattolici di Roma, accogliendo l’invito del Santo Padre a ripercorrere i luoghi della fede dell’Apostolo delle genti nel bimillenario della sua nascita.

Cinque tappe, con altrettante catechesi, aiuteranno i partecipanti al pellegrinaggio a misurarsi con la testimonianza paolina.

L’appuntamento è fuori delle Mura, presso la parrocchia della Natività in via Gallia, alle ore 20:00, per prepararsi a rivivere la stessa emozione di Paolo all’ingresso della capitale dell’impero di cui era cittadino, accompagnato dall’evangelista Luca e da alcuni cristiani della comunità di Roma che gli erano venuti incontro sulla via Appia.

La seconda tappa porterà alla chiesa di Santa Prisca all’Aventino, luogo nel quale, secondo la tradizione, avevano la residenza i primi cristiani di Roma di cui si conosca il nome: Aquila e sua moglie Priscilla.

La coppia fuggì da Roma al tempo dell’editto di Claudio, quando il nome “cristiano” era già oggetto di discussione, intorno all’anno 49 d.C.; conobbero Paolo a Corinto, prima di accoglierlo nuovamente a Roma, quando fecero ritorno nell’urbe. La sosta sarà un’occasione per riflettere sul “mistero del matrimonio”, testimonianza dell’amore sponsale ed indissolubile che lega Cristo alla sua Chiesa.

La terza meta sarà il Campidoglio e la basilica dell’Aracoeli; su quel colle sorgevano i grandi complessi templari delle divinità più care ai romani del tempo, la triade capitolina. Paolo visitò sicuramente da uomo libero, così come già aveva fatto ad Atene, i grandi templi cittadini, riflettendo sulla vanità degli idoli e sulla verità che deve contraddistinguere il rapporto con Dio, per vederli probabilmente un’ultima volta quando, secondo la tradizione, dovette essere imprigionato presso il Carcere Mamertino, situato alle pendici del Campidoglio. Mentre presso la basilica dell’Aracoeli si svolgerà l’adorazione eucaristica, i pellegrini si recheranno in piccoli gruppi al Carcere, per pregare in quel luogo.

La quarta tappa, la più lunga, attraverso la moderna via dei Fori Imperiali, giungerà fino al luogo del martirio dell’apostolo, presso l’abbazia delle Tre Fontane, dopo aver toccato la Piramide, luogo che ricorda simbolicamente l’abbraccio di Pietro e Paolo, prima del martirio.

Nel lungo itinerario sulla via ostiense sarà proposta a tutti la celebrazione del sacramento della riconciliazione. Nella chiesa abbaziale, poi, si mediterà insieme sugli ultimi attimi della vita terrena dell’apostolo, cosciente di “aver combattuto la buona battaglia e di aver conservato la fede”. In silenzio, ci si recherà poi alla chiesa del Martirio per la proclamazione del Credo.

L’ultima tappa condurrà i pellegrini fino alla tomba dell’apostolo, nella basilica di San Paolo fuori le Mura, luogo centrale in questo anno paolino, per la celebrazione dell’eucarestia alle 7:00 del mattino.

“I giovani rispondono – dice Giovanni Santangelo, Capo scout responsabile del pellegrinaggio – se si fanno loro proposte alte e impegnative; il percorso scout insegna ad avere degli obiettivi da raggiungere; con questa notte vogliamo far sperimentare ai ragazzi che nella vita è più felice chi, invece di vagabondare senza meta, sa farsi ‘pellegrino’ riconoscendo le tracce della fede di chi ha creduto prima di noi”.

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ZENIT Staff

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