ROMA, domenica, 1° febbraio 2009 (ZENIT.org).- Al termine dell’Angelus domenicale Benedetto XVI ha invitato tutti i fedeli a ringraziare il Signore per il dono delle persone che hanno abbracciato la vita consacrata.
“Domani – ha detto il Papa – celebreremo la festa liturgica della Presentazione di Gesù al Tempio. Quaranta giorni dopo la nascita di Gesù, Maria e Giuseppe lo portarono a Gerusalemme, seguendo le prescrizioni della Legge di Mosè”.
“Ogni primo nato, infatti, secondo le Scritture, apparteneva al Signore, e andava quindi riscattato con un sacrificio – ha sottolineato –. In questo avvenimento si manifesta la consacrazione di Gesù a Dio Padre e, legata ad essa, quella di Maria Vergine”.
“Perciò il mio amato predecessore Giovanni Paolo II ha voluto che questa ricorrenza, in cui molte persone consacrate emettono o rinnovano i loro voti, diventasse Giornata della Vita consacrata”, ha poi ricordato.
Per questa ragione, lunedì pomeriggio, al termine della Santa Messa presieduta dal Prefetto della Congregazione per gli Istituti di Vita consacrata e le Società di Vita apostolica, il Pontefice incontrerà nella Basilica di San Pietro i consacrati e le consacrate presenti a Roma.
“Invito tutti a ringraziare il Signore per il prezioso dono di questi fratelli e sorelle, e a domandare a Lui, per intercessione della Madonna, tante nuove vocazioni, nella varietà dei carismi di cui è ricca la Chiesa”, ha poi concluso.
Nel messaggio preparato per l’occasione dalla Conferenza Episcopale Italiana, i presuli auspicano che “questa Giornata sia per tutti i consacrati e le consacrate l’occasione per rinnovare l’offerta l’offerta totale di sé al Signore nel generoso servizio ai poveri, secondo il carisma dell’Istituto di appartenenza”.
“Le comunità monastiche e religiose – prosegue il testo – siano oasi nelle quali si vive il primato assoluto di Dio, della sua gloria e del suo amore, nella gioia della comunione fraterna e nella dedizione appassionata ai poveri, agli ultimi, ai sofferenti nel corpo e nello spirito”.
In riferimento all’Anno giubilare dedicato a San Paolo, i Vescovi hanno poi invitato a guardare all’Apostolo delle Genti e alla sua conversione, il “suo essere colpito dall’amore di Gesù Cristo” che lo trasforma e lo sconvolge.
“E’ il Signore a irrompere nella storia dell’uomo – scrivono i presuli – chiamandolo ad appartenergli completamente”.
“Nella luce abbagliante dell’incontro con Cristo, il consacrato è chiamato a vivere tutta la sua esistenza fino a poter dire: ‘Cristo vive in me’, emergerà così, in modo sempre più convinto e decisivo, che l’amore del Cristo ci possiede”.
“Tale giornata offre a tutta la Chiesa – evidenzia ancora il messaggio – l’occasione per ringraziare Dio per il dono dei consacrati e delle consacrate, e allo stesso tempo li incoraggia a vivere la loro particolare vocazione con la passione di san Paolo, ponendolo quale modello e prototipo della loro vita”.