“A Bucarest sono state rappresentate 31 Conferenze episcopali – ha spiegato monsignor Lorenzo Leuzzi, Segretario della Commissione ‘Catechesi, scuola, università’ del CCEE –. E’ questo il segno di un cammino, anzitutto di attenzione verso la dimensione europea, che sottolinea anche che qualcosa si sta movendo a livello di Conferenze episcopali nazionali”.
“Questo favorisce evidentemente anche il desiderio di fare rete insieme, perché si tratta oggi di servire un mondo universitario che è sempre più in mobilità – ha aggiunto –. Lo scambio e la collaborazione tra le diverse cappellanie universitarie, diventa quindi, un servizio sempre più importante per la vita degli studenti”.
Durante l’incontro, che per la prima volta ha ospitato anche alcuni rappresentanti di diversi movimenti e associazioni ecclesiali legati alla pastorale universitaria, sono state presentate le singole situazioni delle pastorali universitarie europee, con una particolare attenzione per la Romania paese che ha ospitato il meeting.
Tra gli interventi, di particolare interesse è stato quello di don Enrico Dal Covolo, docente presso la Pontificia Università Salesiana, che partendo dal brano del Vangelo dei discepoli di Emmaus ha sottolineato l’importanza di essere portatori di un annuncio di speranza e di Vita nuova in un mondo universitario spesso segnato dallo smarrimento, e dove il presunto “progresso” si rivela fallace e dannoso per una crescita globale dell’uomo.
“Ciò che emerge da questo incontro – ha concluso Ferenc Janka, Vice-segretario Generale del CCEE – è la necessità di un maggior coinvolgimento unitario da parte di studenti, professori, cappellani, Vescovi delle diocesi, sulle iniziative della pastorale universitaria, sia a livello locale che europeo”.
“Certo, le situazioni sono molto diverse tra loro – ha riconosciuto –. Infatti ci sono paesi dove la pastorale universitaria è molto inserita nella vita degli Atenei locali, altri dove è appena nata e sta muovendo i suoi primi passi”.
“Credo comunque – ha poi affermato – che l’importante è che tutti collaborino insieme per superare questa crisi della cultura, e per dare vita ad un nuovo umanesimo per l’Europa”.