CITTA' DEL VATICANO, venerdì, 29 agosto 2008 (ZENIT.org).- Tra i mesi di settembre e ottobre si procederà all'installazione, in territorio vaticano, di un enorme pannello solare, che dovrebbe entrare in funzione alla fine dell'anno.

Secondo quanto rivelato a “L'Osservatore Romano” dall'ingegnere Mauro Villarini, responsabile dei progetti sulle fonti di energia rinnovabile,l'iniziativa intende venire incontro alla ricerca di energie rinnovabili.

L'obiettivo è quello di riuscire a produrre almeno il 20% dell'energia che si consuma nella Stato della Città del Vaticano prima dell'anno 2020.

Già in precedenza il Vaticano aveva preso misure concrete nel rispetto dell'ambiente lavorando per diventare virtualmente il primo Stato del mondo ad emissione zero di anidride carbonica (Co2), grazie ad una foresta che verrà piantata da un'azienda americana, la Planktos Inc., in Ungheria e che servirà a compensare la quantità di gas tossici che la città pontificia immette ogni anno nell'atmosfera terrestre.

I pannelli fotovoltaici verranno sistemati sulla copertura dell'aula Paolo VI. Un aspetto fondamentale, spiega l'ingegnere, è “quello di non voler modificare la struttura, quantunque un minimo di alterazione cromatica dalla visuale esterna ci sarà”.

“È stata scelta l'Aula Nervi perché è uno degli edifici più moderni e quindi più compatibili con tecnologie di questo tipo – aggiunge –. Inoltre, vi era anche l'esigenza di rinnovare e di ristrutturare comunque la copertura del tetto”.

Dei quasi 5000 metri quadrati della copertura complessiva dell'aula Paolo VI, circa 2000 metri quadrati saranno utilizzati da schermi, per aumentare la quantità di energia captata.

Il progetto è stato sviluppato con la collaborazione dell'università di Roma “La Sapienza”, in risposta a un discorso di Benedetto XVI a difesa dell'ambiente.

“Fondamentali – ha detto Villarini – furono per noi le parole del Papa pronunciate il 1° gennaio 2007 in occasione della Giornata mondiale della Pace: 'Di fronte al diffuso degrado ambientale [...] sta così formandosi una coscienza ecologica, che non deve essere mortificata, ma anzi favorita, in modo che si sviluppi e maturi trovando adeguata espressione in programmi ed iniziative concrete'”.

Oltre a questa iniziativa, esiste un altro progetto per utilizzare l'energia solare, questa volta non per produrre energia ma acqua calda che alimentando una macchina frigorifera produrrà anche freddo, attraverso un tipo di impianto noto come “solar cooling”, e che riguarda la copertura della mensa di servizio in Vaticano.

“Questo impianto – spiega – contribuirebbe al 60-70% del fabbisogno energetico annuo della mensa di servizio, necessario alla refrigerazione e al riscaldamento, abbattendo così i consumi. [...] I lavori inizieranno entro ottobre e l'impianto potrà entrare in funzione entro l'anno”.

Esistono poi altri progetti, sempre con energie alternative, per il prossimo futuro, attualmente in fase di maturazione, secondo Villarini.

“L'obiettivo di tutti i nostri progetti – spiega l'ingegnere – è in sintesi quello di creare una filiera energetica, in cui da una produzione di energia pulita e da una sua gestione intelligente sia possibile alimentare innanzitutto le utenze stazionarie e poi anche i mezzi di trasporto rendendo sostenibile dal punto di vista ambientale la stessa mobilità”.

“La nostra sfida è che lo Stato della Città del Vaticano raggiunga gli obiettivi europei prima dell'Europa”, afferma.

Il traguardo che si sono fissati gli Stati europei è di avere entro il 2020 almeno il 20% di contributo energetico da fonti rinnovabili.