Di fronte all’allarme ambientale, il Papa chiede un “sussulto morale”

Messaggio alle Settimane Sociali di Francia

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CITTA’ DEL VATICANO, martedì, 27 novembre 2007 (ZENIT.org).- Di fronte all’allarme suscitato dal degrado ambientale, Benedetto XVI ha affermato che è necessario “un sussulto morale a favore della terra”.

La sua esortazione fa parte del messaggio che ha inviato a firma dell’Arcivescovo Fernando Filoni, sostituto della Segreteria di Stato, in occasione della 92ª edizione delle Settimane Sociali di Francia, svoltasi nella regione parigina dal 16 al 18 novembre.

Il tema del convegno, che ha radunato 4.000 partecipanti – imprenditori, politici, sindacalisti, teologi… –, è stato “Vivere diversamente, per uno sviluppo duraturo e solidale”.

Il messaggio pontificio riconosce che “occorre rallegrarsi del fatto che i nostri contemporanei riconoscano sempre più il bisogno di uno sviluppo duraturo, per lasciare alle generazioni future un pianeta veramente abitabile, nella prospettiva offerta dal Creatore (cfr Genesi, 1)”.

Il testo si fa portavoce delle paure degli uomini di oggi: “esaurimento delle risorse del pianeta, rapido scioglimento della calotta glaciale, aumento dei gas a effetto serra, crescita delle catastrofi naturali, emissione eccessiva di CO2”.

“Questi sono alcuni dei segni di allarme che invitano a un sussulto morale a favore della terra”, riconosce.

“Sono ancora una volta i Paesi più poveri che dovranno subire le conseguenze più gravi di ciò che hanno in parte provocato l’atteggiamento del mondo industrializzato e la fiducia a volte eccessiva riposta nel progresso scientifico e tecnico”, aggiunge.

Il Papa ha inviato “a suscitare una nuova speranza affinché il pianeta possa continuare a nutrire tutti gli uomini che vi dimorano”.

“Il Creatore ha donato all’uomo il suo Spirito, perché, in modo ragionato, facesse incessantemente progetti volti a permettere una migliore ripartizione delle risorse naturali e dei beni della terra, per uno sfruttamento misurato delle foreste e delle riserve biologiche”, ha affermato.

“Le Nazioni più ricche sono chiamate a non sfruttare indebitamente le risorse dei Paesi in via di sviluppo senza riconsegnare nelle loro mani i redditi derivanti dalle risorse del loro suolo e sottosuolo”.

“Si tratta dei principi elementari di giustizia e di equità e della destinazione universale dei beni della terra. È anche il sistema di lavoro sul quale occorre riflettere”.

Il Papa ha chiesto anche che ogni cristiano “adotti comportamenti nuovi in materia di tutela della natura e dell’ambiente”.

“L’intelletto umano ha numerose potenzialità per stimolare un nuovo sviluppo duraturo”, conclude il messaggio.

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ZENIT Staff

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