Cardinal Martino: il bene comune deriva dalla piena verità sull’uomo

Intervento alla 45° Settimana Sociale dei Cattolici Italiani

Print Friendly, PDF & Email
Share this Entry

PISA, venerdì, 19 ottobre 2007 (ZENIT.org).- Recuperare la piena verità sull’uomo e dilatare la cultura della vita per impostare adeguatamente l’intera questione sociale: è l’appello lanciato questo mercoledì dal Cardinale Renato Martino, Presidente del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace.

Intervenendo il 19 ottobre a Pisa alla 45° Settimana Sociale dei Cattolici Italiani, il porporato ha preso spunto dal “Trattato di Economia sociale” scritto dal prof. Giuseppe Toniolo, fondatore delle Settimane Sociali, il Cardinale Martino ha spiegando che “il bene comune è conseguente al rispetto del principio personalista”.

Secondo il Cardinale, “recuperare la piena verità sull’uomo, sul suo posto nel cosmo e nella storia, sulla sua natura metafisica e la sua stessa identità antropologica, è ormai via necessaria per impostare adeguatamente l’intera questione sociale e richiede un impegno culturale ampio”.

“Al bene comune collocato dentro all’intreccio tra questione sociale e questione antropologica – ha continuato il porporato – mi pare sempre più evidente che i temi della vita e della bioetica non sono temi di settore ma a fondamentale valenza sociale”.

Per questo motivo, ha sottolineato, “non si riuscirà a dare un valido contributo al bene comune se non dilatando la cultura della vita”, perché “l’accoglienza della vita ci apre ad accogliere l’indisponibile e quindi fonda una cultura della vocazione piuttosto che una cultura del potere”.

Per il Presidente di Giustizia e Pace, “se i conti non tornano sul tema della vita non possono tornare da nessun’altra parte e in nessun altro aspetto del bene comune”.

Successivamente, dopo aver ribadito che “il bene comune ha bisogno di un nuovo impegno di intelligenza e di carità, il porporato ha espresso “qualche fondata perplessità sul come e sul chi vengono assegnati i premi Nobel per la pace, che pur, in anni passati, sono andati a persone degnissime ed esemplari”.

In merito ai rapporti tra economia e persona, Martino ha precisato che: “L’economia non è il tutto della società, perché non è il tutto della persona umana”.

Richiamando il monito di Giovanni Paolo II, contenuto nell’Enciclica Laborem exercens, circa la tentazione di considerare l’economia come la totalità anziché come la parte, il porporato ha sottolineato che “l’economia stessa è solo un aspetto della dimensione umana e dell’azione sociale”.

“Essa non si spiega da sé ed è finalizzata ad altro da sé, cioè appunto al bene comune, il quale consente a tutti i cittadini il proprio perfezionamento ed il conseguimento del loro fine ultimo”, ha aggiunto.

Il Presidente di Giustizia e Pace ha quindi concluso rivolgendo ai presenti l’invito a farsi promotrice delle Settimane sociali d’Europa, in piena sintonia con le Conferenze episcopali e con il fattivo contributo della Santa Sede.

Print Friendly, PDF & Email
Share this Entry

ZENIT Staff

Sostieni ZENIT

Se questo articolo ti è piaciuto puoi aiutare ZENIT a crescere con una donazione