Frate Francesco: il film inedito di Antonioni sul Santo di Assisi

Nei panni del Poverello era stato proposto Roberto Benigni

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ROMA, mercoledì, 3 ottobre 2007 (ZENIT.org).- Sarebbe stato un grandioso film sul Medioevo e sulla figura umana di San Francesco, quello che negli anni ’80 padre Ernesto Caroli, francescano, allora Direttore dell’Antoniano di Bologna, commissionò a Michelangelo Antonioni. Ma purtroppo non vide mai la luce.

Lo rivela un articolo apparso su Famiglia Cristiana (n. 40 del 7-10-2007) alla vigilia della Festa del Santo Patrono d’Italia, che attraverso una inchiesta ricostruisce la vicenda del film, rivelando anche alcuni passaggi della sceneggiatura inedita scritta dal regista insieme a Tonino Guerra e Roberto Roversi.

La proposta spiazzò lo stesso Antonioni: “Padre, lo chiede a me che sono un miscredente?”.

“Sapevo che il suo cinema era lontano dal mondo cristiano. Eppure per questo lo scelsi”, ammette oggi padre Caroli, secondo il quale il grande regista ateo, scomparso recentemente, “pur non avendo alcuna fede, aveva rispetto per la cristianità”.

Il film si sarebbe dovuto chiamare inizialmente Il bacio, “un titolo – si legge nell’articolo – che doveva portare alla memoria il pietoso gesto di Francesco d’Assisi, quella carezza data al lebbroso che gli sconvolse per sempre la vita”. Successivamente, però, il regista preferì il titolo Frate Francesco.

L’intenzione di Antonioni – lo rivela lui stesso in una lettera – era quella di “disancorare la figura di Francesco dalla leggenda e calarla nella realtà, sfuggire al mito di Francesco ‘giullare di Dio’ e cercare in lui l’uomo”.

Per questo studio furono utilizzate le “Fonti francescane”, un volume di 3.000 pagine, le pitture di Giotto e Cimabue. Antonioni scelse, inoltre, di far vestire i panni di San Francesco a Roberto Benigni.

Fu però un contrasto con la produzione americana a mandare a monte il progetto di cui resta una sceneggiatura di 148 pagine, che si chiude con la scena in cui Chiara trova il corpo di Francesco privo di vita.

“Chiara – si legge nel testo rivelato da Famiglia Cristiana – spalanca la bocca in un urlo senza suono più disperato d’ogni voce. Apre le braccia per abbracciare il padre, il fratello che è morto. Sembra che voglia, con lui, abbracciare il mondo”.

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ZENIT Staff

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