Di fronte al Crocifisso si comprende che Dio è amore, spiega il Papa

E propone una Quaresima incentrata sulla contemplazione del costato trafitto di Gesù

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CITTA’ DEL VATICANO, domenica, 25 febbraio 2007 (ZENIT.org).- Di fronte al costato trafitto di Gesù sulla Croce è possibile comprendere che “Dio è amore”, ha spiegato Benedetto XVI nella prima domenica di Quaresima.

In pieno periodo liturgico di preparazione alla passione, morte e resurrezione di Cristo, Il Papa ha incoraggiato tutti i cristiani a sperimentare questo amore attraverso la contemplazione dei misteri della fede.

A mezzogiorno di oggi, rivolgendosi alle migliaia di pellegrini riunitesi in Piazza San Pietro per la preghiera mariana dell’Angelus, il Pontefice ha ricordato il tema scelto per questa Quaresima, “Volgeranno lo sguardo a colui che hanno trafitto”, ispirato alla narrazione di San Giovanni, l’unico apostolo presente ai piedi della croce.

“Il discepolo prediletto, presente insieme con Maria, la Madre di Gesù, ed altre donne sul Calvario, fu testimone oculare del colpo di lancia che trapassò il costato di Cristo, facendone uscire sangue ed acqua”, ha ricordato il Vescovo di Roma.

“Quel gesto compiuto da un anonimo soldato romano, destinato a perdersi nell’oblio, rimase impresso negli occhi e nel cuore dell’apostolo, che lo ripropose nel suo Vangelo”, ha aggiunto.

“Lungo i secoli quante conversioni sono avvenute proprio grazie all’eloquente messaggio di amore che riceve colui che volge lo sguardo a Gesù crocifisso!”, ha poi esclamato il Santo Padre

Per questo motivo, il Papa ha incoraggiato i credenti ad entrare “nel tempo quaresimale con lo ‘sguardo’ fisso al costato di Gesù”.

Citando la sua prima Enciclica “Deus caritas est” (Cf. n. 12), ha quindi sottolineato che “solo volgendo lo sguardo a Gesù morto in croce per noi, può essere conosciuta e contemplata questa verità fondamentale: ‘Dio è amore’ (1 Gv 4,8.16)”.

“A partire da questo sguardo il cristiano trova la strada del suo vivere e del suo amare”, ha sottolineato il Papa parlando dalla finestra del suo studio nel Palazzo Apostolico.

Per questo, ha proseguito, “contemplando con gli occhi della fede il Crocifisso, possiamo comprendere in profondità che cos’è il peccato, quanto tragica sia la sua gravità e, al tempo stesso, quanto incommensurabile sia la potenza del perdono e della misericordia del Signore”.

“Durante questi giorni di Quaresima non distogliamo il cuore da questo mistero di profonda umanità e di alta spiritualità”, ha detto ai pellegrini.

“Guardando Cristo, sentiamoci al tempo stesso guardati da Lui – ha ricordato –. Colui che noi stessi abbiamo trafitto con le nostre colpe non si stanca di riversare sul mondo un torrente inesauribile di amore misericordioso”.

“Possa l’umanità comprendere che soltanto da questa fonte è possibile attingere l’energia spirituale indispensabile per costruire quella pace e quella felicità che ogni essere umano va cercando senza sosta”, ha infine concluso.

Il Papa, come tradizione, dedicherà la settimana successiva alla prima Domenica di Quaresima alla preghiera. Gli Esercizi Spirituali, ai quali parteciperanno anche i suoi collaboratori della Curia Romana, saranno predicati dal Cardinale Giacomo Biffi, Arcivescovo emerito di Bologna.

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ZENIT Staff

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