Di Mirko Testa
LONDRA, mercoledì, 21 febbraio 2007 (ZENIT.org).- I Copresidenti della Commissione per il dialogo anglicano-cattolico hanno affermato in una dichiarazione congiunta che un articolo pubblicato in prima pagina da “The Times” il 19 febbraio, intitolato “Le Chiese sostengono un piano per unirsi sotto l’autorità del Papa”, è sensazionalista e non corrisponde a verità.
L’articolo di Ruth Gledhill riporta informazioni presumibilmente filtrate da “The Times” su un documento non pubblicato, intitolato “Crescere Insieme nell’Unità e nella Missione”, che verrà emesso dalla Commissione Internazionale Anglicano-Cattolica per l’Unità e la Missione.
“Radicali proposte per riunire gli anglicani alla Chiesa cattolica sotto la guida del Papa stanno per essere pubblicate quest’anno, secondo quanto ha saputo ‘The Times’”, si legge.
I presuli che copresiedono la commissione – l’Arcivescovo cattolico di Brisbane (Australia), John Bathersby, e il Vescovo anglicano del Sudafrica David Beetge –, hanno chiarito attraverso una dichiarazione le informazioni contenute nell’articolo della Gledhill.
“Crescendo Insieme nell’Unità e nella Missione” è un documento che verrà emesso come dichiarazione di accordo della IARCCUM (la Commissione Internazionale Anglicano-Cattolica per l’Unità e la Missione) e verrà pubblicato sotto l’autorità della Commissione, non come dichiarazione ufficiale della Chiesa cattolica e della Comunione Anglicana. Il documento verrà emesso per promuovere la discussione e la riflessione, come ribadisce la dichiarazione.
Si prevede che la pubblicazione avrà luogo non appena verrà completato un commento cattolico finalizzato ad accompagnare il documento. Un commento anglicano è già pronto per la pubblicazione.
Il testo è stato fornito alla Commissione Congiunta dei Presuli del Consiglio Consultore Anglicano, attualmente riuniti in Tanzania. Ai presuli anglicani è stata anche consegnata una copia della dichiarazione dell’accordo della Commissione Internazionale per il Dialogo Anglicano-Ortodosso, intitolata “La Chiesa del Dio Trinitario”.
Con questi testi – che affrontano la teologia della Chiesa –, i leader anglicani hanno potuto accedere ai risultati recenti degli importanti dialoghi internazionali in cui la Comunione Anglicana è attualmente impegnata.
La Commissione anglicano-cattolica lamenta che sia stato fatto conoscere prematuramente il contenuto del documento “Crescere Insieme nell’Unità e nella Missione”, “in un modo che fraintende le sue intenzioni e dà una visione sensazionalista della sua conclusione”.
Per la Commissione, la prima parte del documento, che tratta questioni dottrinali, è un tentativo di sintetizzare il lavoro svolto dall’ARCIC (Commissione Internazionale Anglicano-Cattolica) negli ultimi 35 anni e ricorda sia gli elementi di accordo che quelli di disaccordo.
“E’ un documento veramente onesto che situa lo stato delle relazioni anglicano-cattoliche al momento presente”, ha spiegato.
Anche se è stimolante che un documento di questo tipo possa prodursi e che la cooperazione pratica quotidiana tra cattolici e anglicani possa aumentare, parlare di piani per riunire le due realtà è purtroppo decisamente esagerato.
La seconda parte del testo propone iniziative concrete, identificando aspetti di missione comune, studio comune, preghiera comune per la maggior parte permesse secondo fonti autorizzate della Chiesa cattolica e delle province della Comunione Anglicana.
Il documento delinea inoltre una serie di proposte che i membri della IARCCUM ritengono possibili nel contesto attuale, ma afferma anche che i Vescovi locali in ogni parte del mondo hanno bisogno di discernere ciò che è appropriato a livello locale, visto che il contesto delle relazioni dinamiche tra anglicani e cattolici differisce ampiamente nelle varie regioni.
La Commissione ricorda che il Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani ha parlato molto di quanto sia importante che la Comunione Anglicana rimanga una comunione, radicata alla fede apostolica.
Durante la visita dell’Arcivescovo di Canterbury a Papa Benedetto XVI nel novembre 2006, il Santo Padre ha affermato: “E’ nostra fervente speranza che la Comunione Anglicana rimanga radicata nei Vangeli e nella Tradizione Apostolica che formano il nostro patrimonio comune e sono le basi della nostra comune aspirazione a lavorare per la piena unità visibile”.
“Speriamo che quando verrà pubblicato ‘Crescere Insieme nell’Unità e nella Missione’ inviterà a uno scambio di pareri e che sia uno strumento utile nel lungo viaggio verso la piena comunione che è stata l’obiettivo stabilito delle relazioni anglicano-cattoliche durante gli ultimi 40 anni”, concludeva la dichiarazione.
Nel suo articolo, “The Times” ha affermato anche che gli Arcivescovi alla guida delle 38 province della Comunione Anglicana si erano riuniti a Dar es Salaam (Tanzania) per cercare di evitare una scissione provocata dall’ordinazione di Vescovi omosessuali, che hanno sollevato pareri contrastanti all’interno della Chiesa.
La maggior parte degli anglicani che si sono opposti a queste ordinazioni, aggiunge il quotidiano, sono contrari anche all’ordinazione di donne-Vescovo.
“The Times” aggiunge che il documento al quale ha avuto accesso riconosce “la comunione imperfetta” tra le due Chiese, ma sostiene che esista un terreno comune sufficiente per realizzare “questo appello all’azione”.
“La Chiesa cattolica romana – prosegue – insegna che il ministero del Vescovo di Roma (il Papa) è il primato universale secondo i desideri di Cristo per la Chiesa e un elemento essenziale per mantenere l’unità nella verità”.
Esorta quindi “anglicani e cattolici romani a esplorare insieme in che modo il ministero del Vescovo di Roma possa essere offerto e ricevuto per aiutare le nostre comunioni a crescere verso una comunione piena ed ecclesiale”.