Auguri di Benedetto XVI per i popoli orientali che festeggiano il capodanno lunare

Quello di quest’anno è l’anno del maiale, simbolo di fortuna e abbondanza

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CITTA’ DEL VATICANO, domenica, 18 febbraio 2007 (ZENIT.org).- Al termine della preghiera dell’Angelus domenicale, Benedetto XVI ha rivolto degli auguri particolari in occasione del capodanno lunare, che quest’oggi si festeggia in vari Paesi dell’Oriente “con gioia e nell’intimità delle famiglie”.

“A tutti quei grandi popoli auguro di cuore serenità e prosperità”, ha affermato il Santo Padre.

In Cina si tratta di una festività molto sentita e di antichissima tradizione, tanto che centinaia di milioni di persone si erano già messe in viaggio nei giorni scorsi per tornare a casa e celebrare l’inizio del nuovo anno lunare.

Per il capodanno lunare, chiamato anche “Festa di Primavera”, sono previste celebrazioni e feste in tutte le grandi metropoli con sfilate di danze e costumi legati alla tradizione cinese, ma anche musica e spettacoli, mercati di fiori e fuochi d’artificio sull’acqua.

La Festa di Primavera si conclude solo dopo la “Festa delle Lanterne” – dalle lanterne colorate che decorano le città per l’occasione – che cade 15 giorni dopo il capodanno lunare.

Nella tradizione orientale, la Festa di Primavera è l’occasione principale per intraprendere nuovi affari e per chiudere i conti dell’anno, pagando tutti i debiti. Nei giorni seguenti al capodanno si va in visita ai templi taoisti per cercare la fortuna.

L’anno che viene è quello del maiale, uno dei 12 animali presenti nello zodiaco cinese considerato di buon auspicio. Si prevede infatti un boom di matrimoni e nascite.

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ZENIT Staff

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