LIONE, martedì, 13 febbraio 2007 (ZENIT.org).- In una dichiarazione comune, alcuni responsabili cristiani, ebrei e musulmani della regione di Lione (Francia) richiamano l’attenzione sull’istituzione del matrimonio come riferimento fondamentale dell’umanità.
Tra i firmatari della dichiarazione, datata il 6 febbraio scorso, c’è il Cardinale Philippe Barbarin, Arcivescovo di Lione.
“La questione – afferma la dichiarazione – è sapere oggi se la legge può autorizzare il matrimonio di due persone dello stesso sesso. Non si tratta di un semplice dibattito di società, ma di una scelta superiore, senza precedenti nella storia dell’umanità. Non è un dono che si deve fare alle generazioni future”.
I firmatari della dichiarazione sottolineano che “ci sono già sofferenze sufficienti provocate dalla fragilità dei legami familiari, senza parlare delle malattie che colpiscono i nostri cari e dei lutti. Questa fragilità è dovuta per molti alla difficoltà degli adulti di aiutare i giovani a costruire la loro vita”.
“Come potranno questi acquisire una formazione solida, affrontare il futuro con fiducia, rispettare i doveri di una professione e costruire nell’equilibrio la propria famiglia, se si relativizza l’istituzione del matrimonio?”, si chiedono i leader religiosi.
“E’ fondamentale non confondere questo riferimento fondante dell’umanità”, rispondono.
Un’istituzione così essenziale, ricordano i firmatari della dichiarazione, “non può essere sottoposta alle fluttuazioni delle correnti di pensiero. Si situa al di là delle differenze religiose o delle separazioni ideologiche”.
In un momento in cui molti docenti constatano la difficoltà crescente dei giovani nati in famiglie disgregate di portare avanti la propria istruzione, i leader religiosi si chiedono: “Si può davvero pensare ad una tale perturbazione le cui conseguenze potrebbero essere devastanti?”.
“L’esperienza mostra che stiamo pagando caro oggi il fatto di aver lasciato saccheggiare la natura – affermano –. Non distruggiamo l’umanità, che è il centro di tutta la creazione!”.
La dichiarazione conclude affermando che “è una menzogna pretendere che sia indifferente per un bambino crescere o meno con un padre e una madre. I riferimenti fondanti dell’umanità si costruiscono nella differenza e nella complementarietà tra uomo e donna”.
“I credenti vedono che questo è testimoniato dai racconti della creazione trasmessi dalla Parola di Dio: in principio Dio creò l’uomo e la donna. Sono chiamati a unirsi in matrimonio per dare la vita e farla crescere. Questa è la base originale su cui si basano le nostre vite personali, le nostre famiglie e le nostre società. Non dimentichiamo che è fragile!”.
Firmano la dichiarazione il Cardinale Philippe Barbarin, Arcivescovo di Lione; Azzedine Gaci, presidente del Consiglio Regionale di Culto Musulmano Rodano-Alpi; padre Athanase Iskos, sacerdote della Chiesa Ortodossa Greca; Kamel Kabtane, rettore della Moschea di Lione; il reverendo Chris Martin, ministro della Chiesa Anglicana; il pastore Jean-Frédéric Patrzynski, della Chiesa Luterana; Richard Wertenschlag, gran rabbino di Lione e della regione Rodano-Alpi; il pastore John Wilson, della Chiesa Evangelica Battista; monsignor Norvan Zakarian, Vescovo della Chiesa Armena Apostolica.