Benedetto XVI: “Gesù risorto, fonte di speranza per tutti” al centro del Convegno di Verona

Il Papa invita i presuli italiani ad impegnarsi per rendere visibile la “presenza” di Cristo

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CITTA’ DEL VATICANO, giovedì, 18 maggio 2006 (ZENIT.org).- Incontrandosi questo giovedì con i Vescovi italiani, Benedetto XVI ha sottolineato la necessità di porre al centro del IV Convegno Ecclesiale Nazionale di Verona, “Gesù risorto, fonte di speranza per tutti”.

Nel ricevere i partecipanti all’Assemblea Generale della Conferenza Episcopale Italiana (CEI), in svolgimento in questi giorni, il Papa, rinnovando la propria intenzione a recarsi nella città scaligera il 19 ottobre, si è detto sicuro che si tratterà di “un grande momento di comunione per tutte le componenti della Chiesa in Italia”.

Nel suo discorso, il Vescovo di Roma ha richiamato da subito il tema scelto per questo appuntamento ecclesiale che è “Testimoni di Gesù Risorto, speranza del mondo” e con il quale si vuole ribadire il ruolo che i cristiani devono svolgere nel contesto della realtà storica in cui vivono e operano.

“A Verona occorrerà dunque concentrarsi anzitutto su Cristo e pertanto sulla missione prioritaria della Chiesa di vivere alla sua presenza e di rendere il più possibile visibile a tutti questa medesima presenza”, ha affermato il Pontefice.

“A partire da Cristo, infatti, e soltanto a partire da Lui, dalla sua vittoria sul peccato e sulla morte, è possibile rispondere al bisogno fondamentale dell’uomo, che è bisogno di Dio, non di un Dio lontano e generico ma del Dio che in Gesù Cristo si è manifestato come l’amore che salva”, ha poi aggiunto.

Sempre a partire da Cristo, ha continuato, “è anche possibile proiettare una luce nuova e liberatrice sulle grandi problematiche del tempo presente”.

“Su queste basi prenderete giustamente in esame i vari ambiti dell’esistenza quotidiana, all’interno dei quali la testimonianza dei credenti deve rendere operante la speranza che viene da Cristo risorto: in concreto la vita affettiva e la famiglia, il lavoro e la festa, la malattia e le varie forme di povertà, l’educazione, la cultura e le comunicazioni sociali, le responsabilità civili e politiche”, ha sottolineato.

“Non vi è infatti alcuna dimensione dell’uomo che sia estranea a Cristo. La vostra attenzione, cari fratelli Vescovi, anche nell’attuale Assemblea è rivolta in modo particolare ai giovani”, ha quindi sottolineato.

Dopo aver rapidamente accennato alla Giornata Mondiale della Gioventù di Colonia dello scorso agosto, il Papa ha quindi detto che “si tratta ora di avviare l’itinerario che condurrà all’appuntamento del 2008 a Sydney, dando spazio all’entusiasmo e alla voglia di partecipazione dei giovani”.

“Così essi potranno comprendere sempre meglio che la Chiesa è la grande famiglia nella quale, vivendo l’amicizia di Cristo, si diventa davvero liberi e amici tra di noi, superando le divisioni e le barriere che spengono la speranza”, ha poi concluso.

Nel frattempo, il 17 maggio, nel corso di una conferenza stampa nel contesto della 56ª Assemblea Generale della CEI, il Cardinale Dionigi Tettamanzi, Arcivescovo di Milano e Presidente del Comitato Preparatorio del Convegno di Verona, ha presentato il programma, i relatori, l’elenco dei 16 testimoni del ‘900 e i dati dell’importante evento ecclesiale che riunirà 2.700 delegati da tutt’Italia.

Secondo quanto riferito da “Avvenire”, quotidiano dell’episcopato italiano, incontrandosi con alcun giornalisti il Cardinale Tettamanzi ha sottolineato che il Convegno avrà tra i suoi argomenti-cardine il “rilancio della presenza e dell’azione dei cristiani laici, che hanno il diritto-dovere di intervenire nei diversi settori della vita civile, politica, ecclesiale”, divenendo appunto “sempre più testimoni di Gesù Risorto speranza del mondo”.

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ZENIT Staff

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