Documento della Conferenza Episcopale Messicana su “Il Codice da Vinci”

CITTA’ DEL MESSICO, lunedì, 8 maggio 2006 (ZENIT.orgEl Observador).- Di fronte all’imminente uscita della versione cinematografica del libro di Dan Brown, “Il Codice da Vinci”, la Conferenza Episcopale Messicana ha pubblicato un documento nel quale analizza le possibili conseguenze per i fedeli di questa iniziativa.

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Poiché si tratta di un best-seller mondiale, e che potrebbe essere visto sul grande schermo da 800 milioni di persone, la Chiesa cattolica messicana si è rivolta ai cattolici del Paese e del mondo, soprattutto affinché possano approfittare di questo momento e si preparino a parlare di Cristo dal punto di vista della verità.

* * *

LA CHIESA DI FRONTE AL “CODICE DA VINCI”

■ Dalla sua pubblicazione, nella primavera del 2003, il romanzo “Il Codice Da Vinci”, di Dan Brown, ha venduto 40 milioni di esemplari: lo si può considerare il “best-seller del decennio”.

■ Il film basato sul romanzo sarà presentato al festival di Cannes il prossimo 17 maggio, e verrà proiettato simultaneamente per la prima volta sui maxi schermi dei cinema di tutto il mondo il venerdì 19 maggio.

■ Secondo “Newsweek”, questa superproduzione di Hollywood, diretta da Ron Howard e con attori di prima fila (Tom Hanks, Jean Reno, Audrey Tautou, Alfred Molina, Ian McKellen, etc.), sarà il grande evento del 2006. Si stima che 800 milioni di persone andranno a vedere il film.

L’argomento de “Il Codice Da Vinci”:

■ Gesù ha sposato Maria Maddalena ed ha avuto diversi figli. La sua discendenza è il vero Santo Graal (sangue di re = sang reale = Santo Graal)

■ Cristo ha affidato la Chiesa a Maria Maddalena, ma gli apostoli hanno tramato contro di lei, tanto da costringerla a scappare in Francia. D’allora il clandestino “Priorato di Sion” protegge la discendenza di Cristo dagli attacchi della Chiesa Cattolica, e trasmette i suoi segreti in codici occulti. Per esempio, nell’ “Ultima Cena” di Leonardo Da Vinci, la figura insieme a Cristo non è quella dell’apostolo Giovanni, bensì di Maria Maddalena.

■ Il romanzo incomincia quando una commissione di cardinali fa pressione sul prelato dell’ Opus Dei affinché uno dei suoi membri, assassino di professione, uccida gli ultimi discendenti viventi di Cristo.

Le idee di fondo de “Il Codice Da Vinci” sono:

■ Gesù non pensava di essere Dio e nemmeno i suoi discepoli lo consideravano divino. La credenza nella divinità di Gesù Cristo fu imposta dall’imperatore Costantino nel Concilio di Nicea del 325.

■ Gesù e Maria Maddalena rappresentavano la dualità maschile – femminile (come Marte e Atena, Iside e Osiride); i primi seguaci di Gesù adoravano “il sacro femminile”, ma dopo fu eliminato, e la Chiesa divenne misogina.

■ La Chiesa si fonda su una grande bugia: Cristo era un uomo normale e di tutti i giorni. Per nascondere la verità, essa ha distrutto documenti, ha assassinato milioni di streghe ed eretici, ha manipolato le Scritture.

Questo romanzo presenta due problemi:

■ Si tratta di un’opera di finzione, nella quale tutti i personaggi della Chiesa sono rappresentati in modo odioso;

■ L’autore afferma nella presentazione del libro: “Tutte le descrizioni di opere d’arte, architettura, documenti e rituali segreti contenute in questo romanzo rispecchiano la realtà”. Tuttavia, l’opera contiene innumerevoli errori: d’arte, di storia, di religione e di cultura

Il film aggraverà ancora la situazione:

■ perché queste falsità giungeranno a moltissime persone (800 milioni, e ancora di più qualora concorresse per i premi Oscar)

■ perché le immagini sono più potenti delle parole, e lasciano un’orma più profonda.

■ perché i film arrivano alle folle, pure a coloro dotati di scarsa formazione e mancanti di risorse critiche per distinguere tra finzione e realtà.

■ perché sarà usata dai nemici della Chiesa per lanciare altre accuse e attacchi su temi che non riguardano per nulla il libro.

COSA SI PUO’ FARE DI FRONTE A QUESTA SITUAZIONE?

Approfittare dell’opportunità per parlare di Gesù Cristo e della Chiesa:

■ Molti cattolici ben formati e praticanti si sentiranno offesi: occorre saper incanalare la loro reazione in modo sereno e costruttivo;

■ Molti più cattolici avranno dei dubbi riguardo al fatto se quel che dice il libro è vero o no: bisognerà intensificare la catechesi, e trattare alcuni temi (richiesti o meno);

■ Tante altre persone finora indifferenti proverranno la curiosità di sapere di più riguardo alla fede: sarà necessario essere preparati per soddisfare il loro interesse con una evangelizzazione attraente.

■ Può essere una buona occasione di lavorare insieme ad altri credenti: con gli ortodossi e protestanti, perché il libro e il film offendono tutti i cristiani; con gli ebrei e musulmani (perché è una nuova manifestazione d’intolleranza contro coloro che hanno una visione religiosa del mondo); e con gli intellettuali non credenti, che si sentono offesi dai numerosi errori storici, artistici, culturali, etc., messi in scena per guadagnare soldi.

■ Si può approfittare per spingere i cattolici di una certa posizione (intellettuali, giornalisti, imprenditori, etc.) a muoversi maggiormente e a vivere la loro fede con più responsabilità.

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ZENIT Staff

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