CITTA’ DEL VATICANO, domenica, 30 ottobre 2005 (ZENIT.org).- Dopo la beatificazione di otto martiri assassinati nel 1936, durante la persecuzione religiosa che ha avuto luogo in Spagna in piena Guerra Civile, Benedetto XVI ha sottolineato i loro ultimi istanti di vita ricordando che sono morti “perdonando i loro persecutori”.
Questo sabato pomeriggio, il Cardinale José Saraiva Martins, Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi, ha presieduto la Celebrazione dell’Eucaristia all’Altare della Confessione della Basilica Vaticana e, per incarico del Papa, ha dato lettura della Lettera Apostolica con la quale il Santo Padre ha inscritto nell’albo i nuovi beati.
Al termine della celebrazione, il Santo Padre Benedetto XVI è giunto in Basilica ed è salito all’Altare della Confessione.
Il Pontefice ha quindi venerato le reliquie dei nuovi beati e ha rivolto alcune parole in Castigliano e Catalano per ricordare il loro modello di vita.
Di Josep Tàpies i Sirvant e altri sei sacerdoti, molti dei quali parroci dediti alla pastorale nella parrocchia di Pobla de Segur (Lérida) e nelle località vicine, ha ricordato che, “perdonando i loro persecutori, hanno offerto la propria vita invocando il Re dell’Universo”. Sono stati fucilati il 13 agosto 1936 sulla porta del cimitero del paese di Salas de Pallars (I martiri della persecuzione religiosa spagnola, testimoni di riconciliazione , ZENIT, 3 maggio 2004).
Gli altri sei sacerdoti erano Pasqual Araguás i Guárdia, nato nel 1899 a Pont de Claverol, parroco di Noals (provincia di Huesca); Silvestre Arnau i Pasqüet, nato a Gósol nel 1911, il più giovane di tutti, vicario parrocchiale di La Pobla de Segur; Josep Boher i Foix, nato nel 1887 a Sant Salvador de Toló, parroco di La Pobleta de Bellveí; Francesc Castells i Brenuy, nato nel 1886 a La Pobla de Segur, parroco di Tiurana ed economo di Poal; Pere Martret i Moles, nato nel 1901 a La Seu d’Urgell, economo di La Pobla de Segur; Josep-Joan Perot i Juanmartí, nato nel 1877 a Boulogne (Toulouse-Francia), allora parroco di San Joan de Vinyafrescal.
Il Santo Padre ha quindi menzionato María de los Ángeles Ginard Martí (1894-1936), vergine e martire della Congregazione delle Suore Zelatrici del Culto Eucaristico, che ha sofferto il martirio a Madrid durante la stessa persecuzione.
Benedetto XVI ha sottolineato in particolare il fatto che l’offerta della sua vita è stata preparata da “lunghe ore di adorazione del Santissimo Sacramento, senza trascurare il suo servizio alla comunità”.
“Questi nuovi beati sono per tutti noi un esempio vivo di identità sacerdotale e di consacrazione religiosa”, ha concluso il Papa.
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Oct 30, 2005 00:00