"Codice da Vinci. Provocazione anticattolica o realtà"

Organizzata a Milano una conferenza per confutare il best seller di Dan Brown

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MILANO, venerdì, 14 ottobre 2005 (ZENIT.org).- Per contrastare il fascino morboso delle cospirazioni e i pregiudizi nei confronti della Chiesa cattolica, la rivista “il Timone” ha organizzato per sabato 22 ottobre a Milano, una conferenza sul tema “Codice da Vinci. Provocazione anticattolica o realtà”.

Relatori saranno il giornalista e scrittore Rino Cammilleri e Massimo Introvigne, Direttore del Centro Studi sulle Nuove Religioni (CESNUR ), nonché autore del volume intitolato “Gli illuminati e il Priorato di Sion. La verità sulle due società segrete del Codice da Vinci e di Angeli e Demoni” (Piemme, 214 pagine, € 12,90).

Per capire il senso e gli obbiettivi della conferenza, ZENIT ha intervistato uno degli organizzatori, Marco Invernizzi.

Perché questa conferenza?

Invernizzi: Perché essendo una rivista di apologetica popolare, “il Timone” ha creduto necessario rispondere a una offesa che, dato il numero di copie vendute dal libro di Dan Brown, è purtroppo diventata popolare, cioé non riguarda più solo la cerchia ristretta degli intellettuali e dei giornalisti, ma ha coinvolto un’ampia parte del popolo italiano.

Ogniqualvolta in passato è stata organizzata una conferenza sul tema si è verificata una notevole presenza di persone di ogni ceto e di diversa cultura, segno di curiosità, di attenzione al fenomeno rappresentato dal romanzo ma anche a quelle verità della fede cattolica che vengono appunto offese nel libro.

Quali critiche intendete sollevare?

Invernizzi: Intendiamo appunto cercare di mettere in evidenza, attraverso l’intervento di esperti come Massimo Introvigne e Rino Cammilleri, l’infondatezza delle insinuazioni avanzate da Dan Brown su alcune verità della fede cattolica, ma anche raccontare la verità sulla storia delle due società segrete, gli Illuminati e il Priorato di Sion, che Dan Brown mette al centro dei suoi due romanzi, il “Codice” e “Angeli e demoni”.

Come sostiene Introvigne nel suo libro, emerge l’attitudine di molti intellettuali contemporanei a semplificare la storia attraverso l’invenzione di improbabili Grandi Complotti, che non dimostrano nulla ma manifestano invece odio e insofferenza contro la religione e in particolare contro la Chiesa cattolica.

In questo modo, non si corre il rischio di dare ulteriore pubblicità al libro di Dan Brown?

Invernizzi: Ormai non più, 25 milioni di copie sono un numero elevatissimo. E i cattolici devono avere la pazienza e la fortezza di accettare la sfida, di rispondere ai dubbi insinuati nell’anima di tanti, soprattutto giovani, che hanno letto e “assimilato” in qualche modo le menzogne di Dan Brown magari perché semplicemente attratti dalla abilità letteraria con cui è scritto.

Non credete che invece di rispondere ai libri che calunniano la Chiesa ci sia maggiore necessità di opere letterarie cristiane?

Invernizzi: Senz’altro, ma le due cose non sono alternative. La nuova evangelizzazione ha soprattutto bisogno di chi prepari la strada delle menti e dei cuori, soprattutto dei giovani, ad accogliere l’annuncio della fede, attraverso opere di letteratura positiva che predispongano alla verità e al bene. Esemplare, in questo senso, è l’opera di Tolkien. Tuttavia, quando la menzogna diventa popolare, merita di essere affrontata a viso aperto, riprendendo l’esempio dei grandi apologisti dei primi secoli, che spiegavano le verità della fede ma anche rispondevano alle accuse, rendendo ragione della speranza che animava le prime comunità cristiane.

Quale obiettivo cercate di raggiungere con questa conferenza?

Invernizzi: “Il Timone” ha migliaia di abbonati nella provincia di Milano. Vorremmo che intervenissero in tanti e che la loro fede ne uscisse confermata e rafforzata; vorremmo anche che si convincessero, e convincessero altri, che la fede nel Figlio di Dio è ragionevole e che chi ha il dono di possederla ha anche il dovere di trasmetterla e di difenderla.

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ZENIT Staff

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