Brasile: la Camera dei Deputati approva la ricerca sulle cellule staminali

BRASILIA, venerdì, 4 marzo 2005 (ZENIT.org).- La Camera dei Deputati del Brasile ha approvato questo giovedì la cosiddetta “Legge di Biosicurezza”, un insieme di norme che permette, tra le altre cose, la ricerca sulle cellule staminali estratte da embrioni umani.

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La nuova legislazione, approvata con 352 voti favorevoli e 60 contrari, dovrà essere ratificata nei prossimi giorni dal presidente Luiz Inácio Lula da Silva.

La ricerca sulle cellule staminali di embrioni umani, spiega il testo legislativo, potrà realizzarsi soltanto con embrioni congelati per almeno tre anni, se il loro impianto è impraticabile e se c’è l’approvazione dei genitori biologici. Sono proibite la clonazione umana e la clonazione di cellule staminali embrionali a scopo terapeutico.

La legge autorizzerà, inoltre, la ricerca, la coltivazione e il commercio di organismi geneticamente modificati (OGM).

Secondo il calcolo di alcuni scienziati pubblicato dalla stampa brasiliana, la legge permetterà la ricerca su circa 30.000 embrioni congelati in cliniche di fertilità “in vitro” del Paese.

La Legge di Biosicurezza regola anche come piantare e commerciare le sementi transgeniche e la ricerca su di esse.

I dibattiti sul progetto di Biosicurezza hanno riempito negli ultimi due giorni la Sala Verde della Camera, ha riferito l’agenzia Câmara.

Il ricercatore del Nucleo di Etica nella Ricerca e professore della Facoltà di Medicina dell’Università di San Paolo, Rogério Pazetti, ha insistito sul fatto che la scienza e la religione sono concordi riguardo al concetto di vita.

“Se la scienza è giunta alla conclusione che un embrione è una vita, anche la religione segue questa filosofia”. Secondo lui il diritto alla vita appartiene ad ogni essere umano, anche se si trova allo stadio embrionale. “Se si uccide un embrione per salvare un’altra vita, si commette un crimine”, ha sottolineato.

Il Segretario della Conferenza Nazionale dei Vescovi del Brasile (CNBB), monsignor Odilo Scherer, ha difeso negli incontri con i deputati la ricerca sulle cellule staminali adulte, ma non su quelle embrionali.

“Guardiamo con grande speranza ai risultati della ricerca sulle cellule staminali adulte, che vengono prelevate dal cordone ombelicale o da altre parti del corpo umano. La nostra preoccupazione riguarda la ricerca sulle cellule staminali embrionali, che implica la soppressione di embrioni”.

“Gli embrioni sono esseri umani fin dal primo istante. La ricerca con le cellule staminali embrionali, quindi, sopprime vite umane”, aveva affermato.

In una lettera inviata all’inizio di questa settimana ai deputati, la Conferenza Episcopale brasiliana sosteneva che “l’utilizzo di embrioni per ottenere cellule staminali sembra non un segno di progresso, ma il segno di un atteggiamento contrario all’etica senza precedenti nella storia umana”.

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ZENIT Staff

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