Al via a Roma fino al 4 luglio il Simposio Europeo sulle sfide dell’educazione

ROMA, giovedì, 1° luglio 2004 (ZENIT.org).- Quali nuove sfide emergono per la persona e per l’educazione? Quali riflessioni e istanze emergono dal punto di vista dell’antropologia cristiana? Quali riflessioni per l’impegno della famiglia, della scuola e dei media? Quali impegni e prospettive pastorali per le Chiese in Europa?

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Per rispondere a queste ed altre domande si è aperto il primo luglio a Roma il Simposio Europeo sul tema “Le sfide dell’educazione. Recuperi, Promesse, Impegni” promosso dalla Commissione Episcopale per l’educazione cattolica, la scuola e l’università, dall’Ufficio nazionale per l’educazione, la scuola e l’università della CEI e dal Servizio nazionale per il progetto culturale della CEI in collaborazione con il Consiglio delle Conferenze Episcopali Europee (CCEE) e la Commissione degli episcopati della comunità europea (COMECE).

Il Simposio è stato introdotto da Monsignor Cesare Nosiglia, Vescovo di Vicenza e delegato del CCEE per la catechesi, ed ha visto l’intervento del Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca, l’Onorevole Letizia Moratti.

Presenti al simposio i responsabili e gli operatori di pastorale dell’educazione, dell’istruzione, della catechesi e della scuola delle 34 Conferenze Episcopali Europee con propria rappresentanza nel CCEE.

Nello “Strumento di lavoro” elaborato per l’occasione si invitano le Chiese europee a raccogliere le sfide dell’educazione “considerandole alla luce dell’antropologia cristiana e nella prospettiva di una più organica azione pastorale di dialogo e di presenza nel mondo dell’educazione”.

I Vescovi sottolineano che: “Occorre guardare in profondità e al di là dei programmi e dei compiti dei sistemi scolastici e formativi e interrogarsi sull’educazione stessa”.

Perchè “Le manifestazioni quotidiane della vita di oggi denunciano con grande chiarezza l’esistenza di una drammatica situazione di carenza di regole pedagogiche intorno ad una serie di quadri costitutivi della qualità morale ed educativa della nostra civiltà”.

“In riferimento alle sfide e alle prospettive poste dalla modernità e dal trapasso culturale in atto, – rileva il documento – è indispensabile, oggi, investire in educazione, anche sotto il profilo pastorale, secondo linee progettuali chiare relativamente ai fini da perseguire, ai valori da promuovere e ai protagonisti da sostenere”.

Su istruzione e formazione i Vescovi avvertono la necessità di “guardare ad orizzonti più vasti, che toccano la qualità stessa della vita umana come fatto originario insieme ‘naturale’ e ‘redento’, in modo da evitare le ripetizioni cognitivistiche e tecnologistiche”.

Per riscoprire tracciati ed impegni forti per quanto attiene all’azione di educazione, i Vescovi propongono una “rete” di accompagnamento di giovani, al fine di far dialogare e interagire i vari “mondi”: famiglia, associazionismo, parrocchia, ente locale, istituzione.

Quattro i temi che lo strumento di lavoro indica come “priorità educative”:
– “Manipolazione, artificializzazione, ed educazione”;
– “La costruzione dell’identità e l’educazione”;
– “Economia, lavoro e educazione”;
– “Interculturalità e educazione”.

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ZENIT Staff

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