Confermato l’arresto in Cina del vescovo cattolico Wei Jingyi

“Fides” lancia un appello affinchè si cessi questa “ostinata persecuzione”

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CITTA’ DEL VATICANO, 9 marzo 2004 (ZENIT.org).- E’ stato confermato l’avvenuto arresto di Monsignor Wei Jingyi, vescovo della diocesi cinese del Qiqihar, della Chiesa cattolica “clandestina”, che riconosce l’autorità del Papa e non è ufficialmente approvata da Pechino.

Il monsignore, è stato arrestato, per motivi ancora sconosciuti, mentre stava pagando il pedaggio al casello tornando a casa dall’aeroporto di Harbin (Heilogjiang, nel nord-est della Cina), dove si era recato per prendere due amici stranieri. Al momento non si conoscono ulteriori dettagli.

La notizia, diffusa lunedì 8 marzo dalla Fondazione Cardinale Kung con sede nel Connecticut (EE. UU.), è stata confermata quest’oggi 9 marzo dall’agenzia “Fides” della Congregazione vaticana per la Evangelizzazione dei popoli.

Il vescovo Wei, nato nel maggio 1958, è stato ordinato sacerdote il 21 novembre 1985 e consacrato vescovo il 22 giugno 1995; dal 1993 al 1995 è stato segretario della Conferenza dei Vescovi della Chiesa cattolica clandestina.

Dal 1987 al 1989 e dal 1990 al 1992 è stato detenuto in un campo di lavoro cinese; il suo ultimo arresto risale al 9 settembre 2002.

Il vescovo imprigionato è conosciuto soprattutto per la fedeltà e il vincolo che lo legano al Papa e per il suo impegno evangelizzatore, ha affermato l’agenzia “Asianews”. La diocesi di Qiqihar, evangelizzata dai missionari betlemiti svizzeri all’inizio del XX secolo, attualmente conta più di 50 mila fedeli cattolici e decine di sacerdoti e religiosi.

In vista della riunione annuale della Commissione dei Diritti Umani dell’ONU, che si terrà prossimamente a Ginevra, “La comunità internazionale dovrà prendere coscienza del fatto che la persecuzione contro la Chiesa cattolica ‘clandestina’ da parte del governo cinese si sta chiaramente muovendo”, ha osservato Joseph Kung, presidente della “Fondazione Cardinale Kung”.

Secondo il responsabile della organizzazione, almeno sei vescovi cattolici della chiesa “clandestina” e una ventina di sacerdoti si trovano ancora in carcere.

“The Cardinal Kung Foundation”, dedicata alla promozione della libertà religiosa della Chiesa cattolica, è stata creata dal cardinale Ignatius Kung Pinmei, un vescovo di Shanghai morto nel marzo del 2000, che è dovuto fuggire in esilio negli Stati Uniti

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ZENIT Staff

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