CITTA’ DEL VATICANO, 8 marzo 2004 (ZENIT.org).- Il 6 marzo scorso, Giovanni Paolo II ha sottolineato come il fenomeno delle sette moderne richieda un’“opera di nuova evangelizzazione forte e decisa”, che porti ogni essere umano all’incontro con Gesù e a sperimentare “la tenerezza e la misericordia di Dio”.
“Ascoltare e seguire Cristo” è l’esperienza che il Santo Padre ha proposto 25 anni fa con la pubblicazione della Sua prima enciclica – “Redemptor hominis” – e che ha voluto ricordare presiedendo nell’Aula Paolo VI del Vaticano la funzione eucaristica per i fedeli delle parrocchie romane di Santa Brigida di Svezia, Sant’Ilario di Poitiers e San Massimo vescovo.
Con la visita di sabato scorso di queste tre comunità del settore orientale di Roma, sale a 310 il numero delle parrocchie romane che il Papa, come vescovo della diocesi, si è premurato di incontrare.
Durante l’omelia, il Papa ha constatato come anche nella zona di Palmarola, alla quale appartengono le tre comunità parrocchiali, sia diffuso “purtroppo il fenomeno delle sette moderne”, che “cercano di far presa soprattutto su coloro che si trovano in difficoltà o che soffrono la solitudine”.
“In questo contesto – ha esortato Giovanni Paolo II – è necessario intraprendere un’opera di nuova evangelizzazione, forte e decisa” e far sì che “Gesù, centro del cosmo e della storia, sia con ogni essere umano”.
“Annunciare Cristo – ha continuato il Papa – è far sperimentare ad ognuno, ma soprattutto a coloro che soffrono la povertà spirituale e materiale, la tenerezza e la misericordia di Dio”.
Su questa linea, il Papa ha proposto alle tre parrocchie che si sono recate in Vaticano “di convertirsi in luoghi di accoglienza e solidarietà”. Ha ricordato, inoltre, che le parrocchie devono essere “scuole di educazione alla fede autentica, coscienti di essere custodi di un grande tesoro che non bisogna dilapidare, ma anzi incrementare continuamente”.
Il Santo Padre ha chiesto, quindi, che l’Eucarestia sia “al centro di ogni progetto pastorale”, perché “costruisce la Chiesa come autentica comunità del Popolo di Dio e la rigenera sempre sulla base del sacrificio di Cristo stesso”.
“Invito a far riferimento all’Eucarestia soprattutto voi, care famiglie, – ha proseguito il Pontefice – chiamate ad accompagnare i vostri figli nel cammino di preparazione ai sacramenti dell’iniziazione cristiana e a seguirli nell’adolescenza ed anche in seguito, affinché crescendo portino fedelmente a compimento la missione che Dio ha riservato loro”.
“So che le vostre parrocchie non possiedono ancora strutture adeguate per le loro attività pastorali e sociali; – ha detto il Papa ai fedeli che affollavano l’Aula Paolo VI – questo, però, non vi impedisca di far risuonare con vigore in ogni angolo di Palmarola l’annuncio che Gesù va incontro all’uomo, anche all’uomo del nostro tempo, con le stesse parole: Conoscerete la verità, e la verità vi renderà liberi”.