Villavicencio, Messa Terreno CATAMA, 8 settembre 2017 / © PHOTO.VA - OSSERVATORE ROMANO

Villavicencio: il Papa beatifica due martiri colombiani

Si tratta del sacerdote Pedro Maria Ramírez Ramos e del vescovo Jesús Emilio Jaramillo Monsalve

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All’inizio dell’Eucaristia nel terreno CATAMA a Villavicencio, papa Francesco ha presieduto oggi, venerdì 8 settembre 2017, festa della Natività di Maria, il solenne rito di beatificazione di due martiri colombiani.
Papa Francesco aveva autorizzato la promulgazione dei decreti relativi al martirio dei due nuovi beati solo due mesi fa, il 7 luglio scorso.
I nuovi beati sono il sacerdote diocesano Pedro Maria Ramírez Ramos (1899-1948), ucciso in odio alla fede ad Armero, nel dipartimento di Tolima, e monsignor Jesús Emilio Jaramillo Monsalve (1916-1989), vescovo di Arauca, anche lui ucciso “in odium fidei” nei pressi di Fortul, nel dipartimento di Arauca.
Il primo nuovo beato, Pedro Maria Ramírez Ramos, è nato nell’ottobre 1899 nella località La Plata. Entra nel seminario di Garzón nel 1915, per uscirne nel 1920, poiché nutre dubbi riguardo alla sua vocazione. Otto anni dopo entra di nuovo in seminario, questa volta in quello di Ibagué, per ricevere l’ordinazione sacerdotale nel 1931.
Durante la cosiddetta “Rivoluzione di aprile” del 1948, il futuro beato rifiuta di abbandonare la sua parrocchia in Armero. Viene arrestato il 10 aprile dai rivoltosi e linciato sulla piazza del paese.
Pedro Maria Ramírez Ramos, conosciuto in Colombia come il “martire di Armero”, aveva scritto pochi istanti prima del suo arresto con una matita un breve testamento.
Nel testo, citato nel “Vademecum” de “Il Sismografo” per il viaggio del Papa in Colombia, il presbitero esprime il suo desiderio di “morire per Cristo e nella sua fede” e di voler “versare” il suo sangue per la sua comunità. Rivolgendosi poi ai suoi familiari, scrive che sarà “il primo nell’esempio che loro devono seguire: morire per Cristo”.
“A tutti, con affetto speciale, guarderò dal cielo. La mia gratitudine profonda per le sorelle eucaristiche. Dal cielo intercederò per loro, in particolare per la Madre superiora Miguelina”, aggiunge il sacerdote. La coraggiosa religiosa era riuscita il 9 aprile ad impedire un primo tentativo di arresto del sacerdote.
Il secondo martire e nuovo beato è mons. Jesús Emilio Jaramillo Monsalve, nato nel febbraio 1916 a Santo Domingo, Colombia. Ordinato sacerdote il 1° settembre 1940 in seno all’Istituto per le Missione Estere di Yarumal, il presule ricopre vari incarichi, tra cui quello di insegnante, direttore spirituale al Seminario, maestro dei novizi, superiore generale e delegato nazionale per l’Apostolato dei laici.
Nel novembre 1970 arriva la nomina a vicario apostolico di Arauca, che nel luglio 1984 viene elevato da papa Giovanni Paolo II al rango di diocesi. Il futuro beato ne diventa il primo vescovo.
Mentre era in visita pastorale a Fortul, viene sequestrato il 2 ottobre 1989 da guerriglieri dell’Esercito di Liberazione Nazionale (ELN). Il suo corpo senza vita viene ritrovato il giorno successivo, ucciso da quattro pallottole alla testa.
Papa Giovanni Paolo II ricordò mons. Jaramillo come “servitore del Vangelo” e “vittima di una ingiustificabile violenza”, così menziona “Il Sismografo”. Secondo la stessa fonte, sono almeno 8 milioni tutte le vittime, tra morti, feriti, scomparsi, sfollati, esuli e mutilati, dei vari conflitti interni colombiani. (pdm)

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ZENIT Staff

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