Un uomo che si converte cambia la storia

Meditazione quotidiana sulla Parola di Dio

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Lettura

Da fedelissimo giudeo che perseguitava i cristiani, Paolo si converte a testimone appassionato di Gesù. La sua conversione è importante, non solo per la modalità straordinaria in cui è avvenuta, né per la sua forte e incisiva personalità, ma perché ci spinge a guardare a noi, alla nostra conversione quotidiana. Non ci sono sicurezze, né schemi che Gesù non sia desideroso di sciogliere, pur di entrare in relazione autentica con noi. 

Meditazione

Dall’ampia descrizione della conversione di Paolo, che la liturgia ci propone in due estesi testi degli Atti degli Apostoli, siamo introdotti nella densa pagina del Vangelo. È il brano che chiude il Vangelo di Marco: dopo la risurrezione, Gesù appare ai suoi discepoli e li manda ad annunciare la Parola. Dall’incontro forte con Gesù, da cui Paolo si lascia accecare, come descrive la prima lettura, all’adesione piena della missione che gli viene affidata, raccontata nel Vangelo, la liturgia ci traccia il suo deciso cammino. Ed è la vicenda degli Apostoli: scelti da Gesù e rimasti con Lui nei suoi tre anni di vita pubblica, diventano missionari nel mondo. È però il cammino di ciascuno di noi! C’è un momento nella nostra vita in cui la Parola di Dio ci acceca, in cui ci fidiamo del nostro essere realmente figli di Dio, in cui prendiamo coscienza del dono avuto con il Battesimo, ricevuto probabilmente quando eravamo bambini. Allora iniziamo a credere davvero! I segni forti che Gesù promette non accompagnano solo gli Apostoli, ma quelli che credono. Anche noi saremo capaci di “prendere in mano i serpenti”, cioè tutte le insidie che vorrebbero strapparci la fiducia nell’amore di Dio; saremo capaci di “guarire”, perché annunciatori della bella notizia che ha sconfitto la morte; saremo capaci di “scacciare i demoni”che insidiano la nostra gioia, perché certi della Sua fedeltà. Convertirsi non è sforzarsi di diventare più buoni, ma imparare a fidarsi di Dio, a mettere la nostra vita nelle Sue mani, sicuri che non ci sarà serpente in grado di avvelenare questa nostra certezza. Convertirsi è aderire ogni giorno in modo nuovo e sempre inedito a Dio, che ci chiama a testimoniare questa nostra fede gioiosa, come ha fatto san Paolo. 

Preghiera

«Signore, Te solo amo, te solo seguo, te solo cerco e sono disposto ad essere soggetto a te soltanto… Prego solo l’altissima tua clemenza che tu mi converta tutto a te… e mi conceda che, mentre sono pellegrino sulla terra, sia temperante, forte e prudente, innamorato, capace di apprendere la tua sapienza e di diventare abitante del beatissimo tuo regno» (Sant’Agostino, Soliloqui,1,1,5). 

Agire

Darò un nome a quel “serpente” particolare che tenta sempre di sottrarmi la gioia di essere figlio di Dio. Conoscere quel serpente è già sconfiggerlo. 

Meditazione del giorno a cura delle Monache Agostiniane della Comunità Santi Quattro Coronati a Romatratta dal mensile Messa Meditazione, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti: info@edizioniart.it

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ZENIT Staff

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