Ti racconto l'ultima

La croce che ci sembra più leggera, più adatta alle nostre spalle, è quella stessa croce da sempre preparata per noi dall’amore di Dio

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Il portiere di via Scopoli a tutti gli amici che incontrava durante il giorno, ridendo, diceva questa frase: “Ti  racconto l’ultima”. O era una barzelletta, un aneddoto, una trovata di cui era una miniera inesauribile.

Una mattina lo incontro. Non un saluto, non una parola; tanto meno la solita frase. Conoscendolo non mi rimaneva che chiedergli: “Nani!…cos’è successo?”.

Mi fece cenno che non se la sentiva di parlare in pubblico. Ci mettemmo in disparte e mi raccontò in tutti i particolari il dramma che stava vivendo con sua moglie e come ormai gli sembrasse la cosa più saggia, separarsi da lei. “Insieme non possiamo più stare…Tra noi tutto è finito… Rosetta sì, la nostra vicina di casa; quella mi capisce e renderà più facile la mia vita”.

Dopo averlo ascoltato più a lungo possibile e vedendolo man mano relativizzare la…tragedia, con un sorriso gli ributtai la sua frase: “Ti racconto l’ultima? “. – “Si” – mi rispose con una risata. E così gliela raccontai:

“L’Eterno Padre tutti i giorni, e da milioni di persone, riceveva lamentele, pianti, strilli, disperazioni, rimproveri.. Il motivo? Croci troppo pesanti e moleste che Lui metteva a ciascuno ogni giorno sulle spalle.

Non gli rimaneva che architettare uno scherzetto per farli rinsavire. Chiamò tutti gli uomini a raccolta su un vasto altipiano perché vi deponessero ciascuno la propria croce e concesse loro il tempo di una settimana per provare altre croci più adatte alle loro spalle.

Per sette giorni ci fu un assembramento indescrivibile, un furioso scambio di croci, un’affannosa ricerca di quella meno pesante. Qualcuno arrischiò di vivere addirittura senza croce; ma si sentiva come una minestra senza sale, un’aquila senz’ali, un fiore senza colore, un occhio senza luce; un …cuore senza amore.

Al termine della prova ognuno scelse la croce che gli sembrava più leggera, più adatta alle sue spalle e che avrebbe dato il vero senso alla sua vita. Così si ripresentarono davanti all’Eterno Padre che domandò: “Ora siete contenti della nuova croce?” – “Si” – risposero in coro.

“Come? non la riconoscete?” S’accorsero allora di aver riscelto esattamente la stessa croce da sempre per loro sognata e preparata dall’amore di Dio”.

“La tua “ultima” mi ha convinto, – concluse Nani – Grazie. Domani sera sei invitato a cena a festeggiare il nostro rinnovato matrimonio”.

Ciao da p. Andrea

Per richiedere copie dei libretti di padre Andrea Panont e per ogni approfondimento si può cliccare qui.

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Andrea Panont

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