Stati Uniti: un Cardinale rimuove 21 sacerdoti dal ministero pubblico

Intraprende azioni immediate di fronte ad accuse di presunti abusi sessuali

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PHILADELPHIA, lunedì, 14 marzo 2011 (ZENIT.org).- Il Cardinale Justin Rigali ha posto 21 sacerdoti in congedo amministrativo come risposta immediata al rapporto di una giuria per le udienze preliminari su accuse di abusi sessuali su minori.

L’Arcivescovo di Philadelphia ha annunciato martedì che “durante il congedo amministrativo tutti questi sacerdoti non potranno esercitare pubblicamente il loro ministero”.

“Ci sono state settimane difficili da quando è stato diffuso il rapporto” il 10 febbraio, ha affermato; “difficili soprattutto per le vittime di abusi sessuali, ma anche per i cattolici e per tutti i membri della nostra comunità”.

Il porporato ha sottolineato che il rapporto, diffuso dall’ufficio del procuratore distrettuale di Philadelphia, “ha chiamato in causa il modo in cui l’Arcidiocesi ha gestito le accuse di abusi sessuali su minori e ha dichiarato che 37 sacerdoti svolgono ancora il proprio ministero ‘dopo che l’Arcidiocesi ha saputo delle accuse o dei rapporti relativi alle loro azioni inappropriate di abusi sessuali su minori’”.

“Mentre cerchiamo di andare avanti”, ha affermato il Cardinale, “desidero esprimere nuovamente il mio dolore per gli abusi sessuali su minori commessi da qualsiasi membro della Chiesa, soprattutto dal clero”.

“Sono realmente addolorato per il male fatto alle vittime degli abusi sessuali, così come ai membri della nostra comunità che soffrono come risultato di questo grande crimine”, ha aggiunto.

La decisione del Cardinal Rigali di porre in congedo i sacerdoti è stata presa dopo un esame iniziale dei documenti, anche se deve ancora essere condotta un’indagine approfondita su ogni singolo caso.

L’analisi iniziale è stata intrapresa con riferimento al Codice Penale della Pennsylvania, al Child Protective Services Act, alle “Norme Fondamentali” della Carta per la Difesa dei Giovani della Conferenza dei Vescovi Cattolici degli Stati Uniti e agli Standard dell’Arcidiocesi per il Comportamento e i Limiti del Ministero.

Dei 37 casi riferiti nel rapporto, tre membri del clero sono stati messi in congedo subito dopo la diffusione del testo. Altri 21 sono stati rimossi dal ministero pubblico martedì.

L’Arcidiocesi ha indicato che altri cinque sarebbero stati soggetti a congedo amministrativo, ma uno era già in congedo e altri due per questioni di inabilità non svolgono ministero attivo. I due restanti sono membri di congregazioni religiose e non servono più nell’Arcidiocesi di Philadelphia, che ha tuttavia notificato la questione ai superiori delle congregazioni e ai Vescovi dei luoghi in cui i religiosi vivono attualmente.

L’Arcidiocesi ha anche riferito che gli altri 8 sacerdoti non saranno posti in congedo amministrativo visto che “l’indagine indipendente iniziale di questi casi ha affermato che non servono ulteriori approfondimenti”.

L’indagine iniziale è stata svolta da Gina Maisto Smith, ex assistente procuratore distrettuale di Philadelphia con 15 anni di esperienza sui casi di abuso sessuale su minori.

“Il Cardinal Rigali mi ha chiesto di aiutarlo a rispondere alle preoccupazioni sollevate nel rapporto”, ha affermato.

“Mi è stata data totale libertà per compiere un’indagine approfondita con pieno accesso a tutti i file e i documenti”.

Le azioni del Cardinale si sono basate sulle raccomandazioni della Smith e del suo team di esperti, che ora indagheranno maggiormente sui vari casi.

“Voglio essere chiaro”, ha affermato il porporato. “Questi congedi amministrativi sono misure ad interim. Non sono in alcun modo decisioni o giudizi definitivi”.

“Dal 2005, l’Arcidiocesi ha lavorato molto duramente e crediamo di essere sulla strada giusta, compiendo progressi significativi nella difesa dei minori e nell’indagine e nella gestione delle accuse di abusi”, ha aggiunto.

“L’attuale indagine sui casi di abusi sessuali è infatti iniziata come risultato di rapporti dell’Arcidiocesi all’ufficio del procuratore distrettuale”.

“Il rapporto 2011, ad ogni modo, ci ha posto di fronte a serie preoccupazioni che richiedono una risposta decisiva”, ha dichiarato.

“Come Arcivescovo di Philadelphia, ho la responsabilità di rispondere a questo rapporto in modo trasparente”.

Il Cardinal Rigali ha poi espresso la determinazione “a lavorare per una soluzione che affronti in modo efficace questo tema nella Chiesa” e a “far fronte in modo definitivo alle preoccupazioni sollevate nel rapporto”.

“So che la fiducia di molte persone nella Chiesa è stata scossa”, ha ammesso. “Prego che gli sforzi dell’Arcidiocesi per far fronte a questi casi e alle preoccupazioni che sollevano e per riesaminare il nostro modo di gestire le accuse aiuteranno a ricostruire la fiducia nella verità e nella giustizia”.

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ZENIT Staff

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