Servire è divino

Meditazione quotidiana sulla Parola di Dio — Gv 13,1-15 (Messa “in Coena Domini”)

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Lettura

L’Evangelista Giovanni ci riporta, dell’Ultima Cena, il gesto della lavanda dei piedi da parte di Gesù. Un gesto che ha colpito l’attenzione del discepolo amato e che è rimasto impresso nel suo cuore. Gli altri Evangelisti raccontano l’istituzione dell’Eucarestia, Giovanni no, (ne ha trattato nel capitolo sesto) e di quell’ultima sera ci fa sentire il tintinnio della brocca e lo scorrere dell’acqua per ricordarci che non c’è Eucaristia senza disponibilità a servire.

Meditazione

Siamo posti come spettatori attenti nella stanza alta, dove il Maestro sta vivendo le sue ultime ore. È tempo di fare testamento, di trasmettere qualcosa di sé ai discepoli perché non abbiano a dimenticare. La foto di quella sera – e di tutta la sua vita –, che Gesù lascia agli apostoli e a noi, è il gesto umile e sottomesso del servo che si china sui piedi, lava, asciuga, bacia. Ha deposto le vesti di Rabbì per assumere quelle di servo; entrando nel mondo aveva deposto le vesti regali della divinità per vestire i poveri stracci della nostra vita mortale. Tra qualche ora sarà ansimante sotto la croce, ora ansima sotto la tavola chino sui piedi di Pietro, di Giovanni, di Giuda. È lo scandalo dell’amore che si annulla. Pietro si ritrae sdegnato, non può permettere che siano invertiti i ruoli, ha difficoltà a farsi mansueto nelle mani di Gesù: dare è bello, ma è più difficile ricevere un dono e accoglierlo con semplicità. “Avete capito ciò che vi ho fatto? Anche voi dovete lavarvi i piedi gli uni gli altri! Anche voi dovete diventare pane gli uni per gli altri!”. Celebrare l’Eucarestia significa entrare nell’ottica del dono, nella dinamica dell’amore che non bada a spese e sceglie l’ultimo posto. In questa giornata che lega per sempre l’Eucaristia e i sacerdoti, adoriamo il mistero dell’amore, chiediamo per noi il gusto del Pane, desideriamo che i nostri preti, a contatto con il mistero dell’altare, siano trasformati in ciò che celebrano.

Preghiera

Sono confuso, Signore Gesù, dinanzi a te che anticipi l’abbassamento della Croce nel mistero della Cena e dell’amore che si fa servo. Ottienimi lo stupore degli angeli dinanzi all’Eucarestia che mi doni come memoriale della tua Pasqua.

Agire

Troverò del tempo da trascorrere in adorazione stasera dinanzi all’altare della Reposizione preparato nella mia parrocchia.

Meditazione a cura di mons. Arturo Aiello, vescovo di Teano-Calvi, tratta dal mensile “Messa Meditazione”, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti info@edizioniart.it

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ZENIT Staff

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