Per un dialogo interreligioso a scuola e nel cinema

Al via il progetto “Face to faith” della Tony Blair Faith Foundation

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di Giuseppe Adernò

ROMA, mercoledì, 16 novembre 2011 (ZENIT.org) – Un protocollo di intesa per favorire all’interno delle scuole il dialogo tra studenti di culture e religioni diverse  è stato sottoscritto, l’11 novembre, al Palazzo della Minerva di Viale Trastevere, sede del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca.

Firmatari del documento il Ministro dell’Istruzione Maria Stella Gelmini e da Tony Blair, presidente della “Tony Blair Faith Foundation”, il quale, al termine del suo mandato politico di premier inglese, si è convertito al cattolicesimo ed ha promosso molteplici iniziative di solidarietà e di servizi sociali e culturali per la  ricerca religiosa, ed il dialogo interculturale tra i popoli.

Uno dei progetti della  Fondazione  per gli studenti è il Face to Faith che ha come finalità quella di educare all’ascolto, al dialogo e favorisce anche tramite videoconferenze un “interfacciarsi” tra studenti di varie nazioni, razze, lingue e religioni.

“Il dialogo interculturale – ha affermato Blair – è una delle principali sfide per il mondo intero. Non si diventa cittadini globali senza aver affrontato questo percorso e non può esistere un Paese con giovani colti e istruiti, se questi non conoscono il dialogo interreligioso e le relazioni tra culture diverse”.

La fondazione, ben radicata in 17 Paesi dell’Asia, dell’America e dell’Australia, accoglie come primo Paese europeo, dopo l’Inghilterra, l’Italia. Nella fase sperimentale di avvio sono state coinvolte  sei  scuole secondarie di primo grado rappresentative nel territorio nazionale:  il “Settembrini” di Roma; il “Casteller” di Paese (Treviso); il “Bobbio” di Torino; il “Cuoco Sassi” di Milano; il “Michelangelo” di Bari e il “Parini” di Catania.

Tutti gli istituti menzionati, nel corso dell’anno, hanno messo in atto alcuni moduli del progetto e hanno realizzato delle videoconferenze con scuole indiane, americane e delle Filippine. Gli incontri, i dialoghi e gli scambi culturali in videoconferenza tra studenti di Paesi diversi e lontani favoriscono un allargamento di orizzonti culturali ai quali la scuola ha il dovere di dare seguito, allargando i confini della classe e guardando con occhi nuovi la variegata realtà umana che ci circonda.

Insegnare le tecniche della comunicazione e della relazione, mediante il cooperative learning anche nelle scuole italiane diventate multietniche, con studenti testimoni di diverse civiltà e religioni, costituisce una preziosa opportunità metodologica che investe la formazione globale del futuro “cittadino del mondo”; la tematica della fede, e della religione amplia per gli studenti lo sguardo verso la mondialità interculturale e interreligiosa.

I ragazzi stessi, rispondendo alle domande senza pregiudizi e schemi mentali, affrontano anche la tematica religiosa in modo semplice e spontaneo e si rendono conto che la religione non si esaurisce nel folklore delle feste, ma entra nell’intimo dello spirito.

Tra gli argomenti affrontati nei primi moduli di incontro e di dialogo è stato valorizzato quello dell’ambiente “per una religione della terra” e quello dell’arte: valori trasversali che veicolano messaggi, culture e stili di vita.

Il progetto esteso anche  agli studenti del Liceo Giulio Cesare di Roma, offre prospettive di ampliamento e, attraverso il metodo CLIL coinvolge i ragazzi del ginnasio nell’affrontare il tema della fede tra i giovani.

“Sono sicura – ha auspicato il ministro Gelmini – che un numero sempre crescente di istituzioni scolastiche  aderisca al progetto” ed è stato questo il suo ultimo atto ufficiale di Ministro dell’Istruzione.

Nell’incontro di Tony Blair con gli studenti romani positiva è stata l’interazione con i ragazzi ed il messaggio che “per essere felici occorre avere un ideale da raggiungere”, ha sintetizzato la lezione del “prof. Blair” agli studenti italiani.

Per cambiare il mondo basta cominciare e questo è il segno di un buon inizio.

Anche nella prossima edizione dell’Umbria International Film Fest, in programma a Terni dal 20 al 27 novembre prossimi il tema scelto: Donne d’Oriente e donne d’Occidente è dedicato al dialogo interreligioso ed interculturale.

Celebrato in Umbria  “così ricca di spiritualità e bellezza” il Festival acquista una spiccata dimensione spirituale e le differenze culturali tra le donne d’Oriente e d’Occidente “sono sempre fonte di ricchezza” e la città di Terni, guidata dal vescovo Mons. Vincenzo Paglia, consigliere spirituale della Comunità di Sant’Egidio, aspira a diventare, come Assisi, centro di dialogo interreligioso  anche per il mondo dello spettacolo.

Interfacciarsi con la fede “face to faith” apre la pista ad un cammino che, in occasione dell’Anno della fede, diventa una scia luminosa di speranza e di futuro.


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ZENIT Staff

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