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Pakistan: "tragiche" le condizioni di Asia Bibi

Il presidente di un’organizzazione per i diritti delle minoranze riferisce che la donna accusata di blasfemia “sta diventando psicologicamente instabile”

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Dietro le sbarre si sta consumando un dramma. Le condizioni di Asia Bibi sarebbero “tragiche” perché la donna accusata di blasfemia da un Tribunale del Pakistan “sta diventando psicologicamente instabile giorno dopo giorno”. Lo riferisce all’Ansa Xavier Patras William, presidente dell’organizzazione di difesa dei diritti delle minoranze Life for All. Asia Bibi, condannata a morte nel 2010, si trova in una cella di isolamento nella prigione di Multan, nella provincia del Punjab.

William spiega che “si sono tenute delle preghiere per la sua salute e perché tenga duro”. Al contempo egli rivolge un appello “ad alzare la voce per far rispettare la giustizia e per superare le differenze prima che sia troppo tardi”. Le dichiarazioni di William al momento non hanno trovato conferme da altre fonti.

Recentemente preoccupazioni sulle condizioni di salute della donna era state espresse dalla famiglia di Asia Bibi, che aveva chiesto il trasferimento in una prigione di Lahore. Nel luglio scorso si era accesa una speranza sulla vicenda: la Corte suprema del Pakistan aveva accettato di riesaminare il caso, respingendo così la possibilità di archiviarlo.

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ZENIT Staff

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