La fede è il "portale" della misericordia!

Dio è presente nella nostra vita con mille prodigi giornalieri, che non riusciamo a vedere

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La legge dello spirito è semplice, chiara, insostituibile, non emendabile, vero “riferimento normativo” che ci salva, rendendoci liberi dalle ragnatele del nostro passato. Per osservarla necessita una fede matura. È una legge che potremmo immaginare formata da due soli articoli: 1° art. “Chi ha deciso di camminare verso il Signore non può più tornare indietro”. 2° art. “La postazione raggiunta nel quotidiano va sempre difesa e mantenuta, per poi ripartire verso la meta stabilita”. Voltarsi indietro significa essere attratti dalle sirene delle nostre debolezze, dai luoghi comuni, dalle certezze acquisite, dalla paura di rimettersi in discussione. La Bibbia è profetica in questa direzione, quando racconta di Lot invitato da due angeli a fuggire con la famiglia, senza mai volgere lo sguardo indietro. Mentre Sodoma e Gomorra vengono coperte da una tempesta di zolfo e di fuoco, la moglie disattende la parola del Signore e si volta a guardare l’inferno scatenatosi alle sue spalle, diventando una statua di sale. Noi spesso preferiamo guardare a ciò che è stato, rimanendo così immobili e limitando il progresso nella nostra vita, scegliendo di essere delle belle statue di sale, magari esternamente rispettose della moda di turno, ma con nel cuore la durezza del cloruro di sodio. Chi cerca il Signore non si faccia tentare dal demonio, rinunciando a quanto raggiunto, per poi ricominciare sempre da capo e con il rischio di non arrivare mai.

Dio è visibile nella nostra vita se decidiamo di non tornare indietro. È presente con mille prodigi giornalieri, che non riusciamo a vedere, perché ormai non si gode più di quello che si ha, pensando sempre a quello che ancora non si possiede. Mons. Costantino Di Bruno in una sua omelia affermava di non dover chiedere più nulla al Signore, limitandosi a ringraziarlo per tutto quello che gli viene concesso ogni giorno. L’uomo agisce al contrario. Dio esiste quando spunta un dolore, un problema, una malattia, sparisce poi ad ogni conquista, perché la si ritiene legata al caso, alle circostanze, alla proprie capacità di intercettare la realtà. Dio così non conta più nulla. Ci si  dimentica con facilità che noi esistiamo in quanto strumento del Signore, per mezzo del quale Lui stesso interviene in ogni questione dell’umanità per salvarla. Lo stesso sacerdote invitava i fedeli a stare attenti nella propria giornata a contare i prodigi che il cielo compie attorno a noi, servendosi di noi stessi o di altre persone. La fede ritorna pertanto ad essere l’elemento necessario di tutta questa riflessione, quale pilastro su cui regge l’impalcatura della vita che si apre alla Parola. La fede è  il “portale” della misericordia di Dio che cambia l’uomo; permette l’impossibile; guida la storia verso la rivoluzione che muta la comunità, come alcuna legge umana è in grado da sola di cambiare.

Tre brani evangelici ci danno l’ampiezza di questa verità che, nell’anno della Misericordia, con accanto Papa Francesco, diventa il manifesto spirituale del credente. Chi confida in Dio, nonostante le antiche e moderne tentazioni che lo precedono su i suoi passi, ha voglia di camminare seguendo la legge dello spirito, nella fede più stabile possibile. Tre momenti in cui la presenza della fede incondizionata in Gesù di una persona, permette al Figlio dell’Uomo di rispondere con un atto misericordioso, capace di guarire le malattie più gravi e di trasformare la natura delle cose, per il bene di chi vive quel determinato contesto. Chi non ricorda le nozze di Cana in Giovanni? “…E Gesù disse loro: «Riempite d’acqua le anfore»; e le riempirono fino all’orlo.  Nelle giare non vi è vino, ma acqua. Il miracolo si compie lungo il tragitto. Loro portano acqua e consegnano vino. Questa è la fede: obbedire come se il miracolo fosse già avvenuto. Leggiamo sempre in Giovanni:  Il funzionario del re gli disse: «Signore, scendi prima che il mio bambino muoia». Gesù gli rispose: «Va’, tuo figlio vive». Anche il funzionario regio si avvia verso casa credendo solamente nella parola detta da Gesù.In Luca si legge: Gesù disse loro (ai dieci lebbrosi): «Andate a presentarvi ai sacerdoti». E mentre essi andavano, furono purificati”. Anche oggi è così! La fede sicura accende in ognuno di noi il “portale” della misericordia di Dio. Un ingresso libero per tutti. Crediamoci!

Chi volesse contattare l’autore può scrivere al seguente indirizzo email:  egidio.chiarella@libero.itPer ulteriori informazioni: www.egidiochiarella.it. Per ordinare l’ultimo libro di Egidio Chiarella si può cliccare qui

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Egidio Chiarella

Egidio Chiarella, pubblicista-giornalista, ha fatto parte dell'Ufficio Legislativo e rapporti con il Parlamento del Ministero dell'Istruzione, a Roma. E’ stato docente di ruolo di Lettere presso vari istituti secondari di I e II grado a Lamezia Terme (Calabria). Dal 1999 al 2010 è stato anche Consigliere della Regione Calabria. Ha conseguito la laurea in Materie Letterarie con una tesi sulla Storia delle Tradizioni popolari presso l’Università degli Studi di Messina (Sicilia). E’ autore del romanzo "La nuova primavera dei giovani" e del saggio “Sui Sentieri del vecchio Gesù”, nato su ZENIT e base ideale per incontri e dibattiti in ambienti laici e religiosi. L'ultimo suo lavoro editoriale si intitola "Luci di verità In rete" Editrice Tau - Analisi di tweet sapienziali del teologo mons. Costantino Di Bruno. Conduce su Tele Padre Pio la rubrica culturale - religiosa "Troppa terra e poco cielo".

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