L’Italia in piazza per impedire la morte di Eluana

di Antonio Gaspari

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ROMA, lunedì, 9 febbraio 2009 (ZENIT.org).-  Veglie di preghiera, manifestazioni nelle piazze, rosari on line, messe straordinarie, testimonianze di genitori che hanno figli e figlie nelle condizioni di Eluana, appelli da parte di medici, cantanti e uomini dello spettacolo, oltre 70.000 firme raccolte in un appello al Presidente della Repubblica, universitari riuniti negli Atenei.

In Italia si sta assistendo ad una  mobilitazione spontanea della popolazione per impedire che Eluana venga uccisa.

Un appello al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, in cui si chiede “di non permettere questa tragedia”, che sarebbe “un insulto sanguinoso alla storia, alla cultura, all’identità stessa del nostro Paese, convinti come siamo che nessuno deve essere costretto a morire per un formalismo giuridico”, ha raccolto in due giorni 20.000 firme on line e 50.000 nei banchetti organizzati in diverse città d’Italia.

L’appello ha per primi firmatari: Roberto Formigoni, Presidente della Regione Lombardia; Francesco Cossiga, già presidente della Repubblica Italiana, Giancarlo Cesana, professore ordinario di Medicina del Lavoro presso la Facoltà di Medicina dell’Università degli Studi di Milano-Bicocca; Vittorio Feltri, direttore di  “Libero”; Mario Giordano, direttore de “il Giornale”, Dino Boffo, direttore di “Avvenire”; Giorgio Cittadini, presidente della Fondazione per la Sussidiarietà; Maurizio Gaspari, presidente del gruppo del Popolo della Libertà del Senato della Repubblica; Fabrizio Cicchitto, capogruppo alla Camera dei Deputati del Popolo della Libertà; Rocco Buttiglione, presidente dell’Unione dei Democratici Cristiani e Democratici di Centro; Paola Binetti, deputata del Partito Democratico; e Antonio Baldassarre, presidente emerito della Corte Costituzionale.

Alcuni giovani dell’associazione campana “Progetto Famiglia” sono partiti con una maratona da Striano, un paese ai piedi del Vesuvio per giungere fino a Udine di fronte alla casa di riposo “la Quiete” di Udine e pregare per Eluana.

Di fronte alla casa di riposo dove alla Englaro è stata sospesa l’alimentazione e l’idratazione, si alternano associazioni cattoliche di base che insieme alle manifestazioni di protesta contro l’eutanasia pregano e vegliano.

L’Arcivescovo di Udine, monsignor Pietro Brollo, ha invitato i fedeli a pregare “per ottenere, da chi ne ha il potere, la sospensione di questa tragica esecuzione e la conversione dei cuori”.

Il presule ha rilevato che “la tragedia che scuote il Friuli in queste ore non può produrre solo sentimenti di contrapposizione o di compassione, ma deve promuovere in ciascuno di noi un profondo senso della sacralità della vita, di ogni vita, dalla nascita fino alla morte”.

Di fronte all’epilogo della triste vicenda di Eluana Englaro, il Vescovo di San Marino-Montefeltro, monsignor Luigi Negri, ha disposto che per tre giorni le chiese della diocesi, al calare del Vespero, suonino a morto per un congruo periodo di tempo.

Monsignor Negri ha anche chiesto a tutte le comunità religiose e a tutte le famiglie di recitare una corona del rosario nella giornata come richiesta umile alla Madonna che, colei la cui vita è stata rifiutata sulla terra, venga accolta e custodita per sempre dalla materna misericordia di Maria.

Diversi sacerdoti della Carnia (zona del Friuli) insieme ai fedeli si sono recati in pellegrinaggio ad Udine spiegando: “Sarà la grande preghiera dei Carnici per Eluana, per tutte le persone che si trovano nelle sue stesse condizioni e per le loro famiglie”.

Monsignor Giuseppe Betori, Arcivescovo di Firenze, ha commentato che “la vita è più importante dei formalismi giuridici”, mentre monsignor Mariano Crociata, segretario generale della Conferenza Episcopale Italiana (CEI) ha detto a Radio Vaticana che “tutti gli sforzi che legittimamente è possibile compiere” per impedire la morte di Eluana “vanno salutati positivamente”.

Il Cardinale Javier Lozano Barragan, Presidente del Pontificio Consiglio per la Pastorale della Salute, intervistato da Studio Aperto su “Italia uno” ha invitato il Presidente della Repubblica a riconsiderare il decreto legge presentato dal Governo.

“Chiediamo al Signore – ha affermato il porporato – che il Presidente della Repubblica possa riconsiderare questo decreto legge”, perché bisogna “fare tutto il possibile per salvare la vita di questa persona che non è assolutamente degna di morire così”.

Il Cardinale Angelo Scola, Patriarca di Venezia, ha invitato tutti i fedeli, le parrocchie, le aggregazioni laicali a “una preghiera straordinaria per la vita di Eluana Englaro”.

Un invito alla preghiera è stato lanciato anche da monsignor Cesare Nosiglia, Vescovo di Vicenza.

Veglie di preghiera per Eluana anche nelle diocesi di Tivoli, Rieti e Carpi.

A Schio, sabato 7 febbraio, si è svolta una fiaccolata per Eluana con interventi di Pino Morandini, vice presidente del Movimento per la vita, e di Armando Donello, presidente dell’U.N.I.T.A.L.S.I. del Triveneto.

Alla fiaccolata hanno aderito anche il movimento dei Focolari, il Rinnovamento nello spirito, Comunione e Liberazione, la Comunità Papa Giovanni XXIII, l’Associazione Opera dell’Amore, il movimento con Cristo per la Vita, l’associazione S. Massimiliano Kolbe, il movimento mariano Regina dell’Amore, il movimento Laici Cattolici, l’associazione circoli della Libertà e l’associazione culturale Civiltà Nuragica.

In una lettera la Presidente della Repubblica, l’associazione romana Cuore Azzurro afferma che “permettere che una disabile venga uccisa per fame e per sete significa offendere mortalmente la dignità umana e sprofondare nella barbarie”.

“Se firma il decreto – è scritto nella lettera – la sua Presidenza verrà ricordata per avere avvallato un coraggioso atto di difesa della vita, se non lo firma la sua presidenza e la sua persona verranno macchiate dall’aver autorizzato la morte per fame e per sete di una disabile”.

Migliaia le lettere inviate al Presidente Giorgio Napolitano. Tra queste è giunta in redazione a ZENIT quella dell’avvocato Carlo Cigolini, il quale ha scritto al Presidente: “Le rivolgo rispettoso appello affinché riconsideri la Sua posizione e, dopo aver fino ad oggi meritato la stima e la gratitudine di tutti gli Italiani, non voglia ora passare alla storia della Repubblica come il Presidente che ha consentito un omicidio che avrebbe potuto evitare, e ciò sulla scorta di motivazioni che non reggono ad un attento esame della loro valenza costituzionale”.

Giovanni Lazzaretti, del Centro Culturale Maritain di S. Martino in Rio, ha scritto a ZENIT chiedendo di pregare affinché San Biagio faccia urlare Eluana. “San Biagio, protettore delle gole, falla urlare” – ha scritto Lazzaretti –. La signora Eluana è in grado di tossire e ha polmoni forti. Che le esca dalla gola anche un solo NO per salvare se stessa, suo padre e quel che resta della nostra civiltà”.

A conferma della mobilitazione popolare per salvare Eluana, lunedì 9 febbraio, il Movimento per la Vita, il Forum delle Associazioni Familiari e molti altri si sono dati appuntamento di fronte al Senato della Repubblica per sollecitare “una rapida approvazione del ddl Salva-Eluana e per rendere evidente la sensibilità diffusa nella società civile che è largamente contraria all’eutanasia”.

Infine, il settimanale “Tempi”, diretto da Luigi Amicone, e il quotidiano on-line “L’Occidentale” (www.loccidentale.it), diretto da Giancarlo Loquenzi, hanno annunciato una manifestazione a Roma per la libertà, per la vita e per Eluana, per martedì 10 febbraio alle 18:00 in Piazza del Pantheon.

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ZENIT Staff

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