Monsignor Nunzio Galantino, segretario generale della CEI, ha rinunciato alla guida della diocesi di Cassano allo Jonio, dove era a capo dal 2011. Papa Francesco ne ha accolto la richiesta di dimissioni, nominando come successore don Francesco Savino, sacerdote dell’arcidiocesi di Bari-Bitonto, finora Parroco-Rettore della Parrocchia-Santuario dei Santi Medici a Bitonto (BA).
Nato a Bitonto, il 13 novembre 1954, Francesco Savino è stato ordinato presbitero nel 1978, ricoprendo vari incarichi parrocchiali, tra cui quello attuale, assunto nel 1985.
Don Savino è membro del Collegio dei Consultori, del Consiglio Presbiterale Diocesano e della Commissione del Ministero della Salute sulle Cure Palliative.
È inoltre direttore della Rivista trimestrale Eco dei Santi Medici e dirige la collana Scrigni/contenuti preziosi su fogli leggeri, pubblicata dalla Casa Editrice “Ed insieme”, di Terlizzi.
Il vescovo designato di Cassano all’Jonio, è anche fondatore della Fondazione Opera Santi Medici Cosma e Damiano – Bitonto – ONLUS.
“Imparerò ad essere vescovo con l’aiuto di tutti! Abbiate pazienza con me! So di trovare una Chiesa viva e bella. Mi inserirò con grande rispetto nel cammino dei vescovi che mi hanno preceduto e del carissimo monsignor Nunzio Galantino, a cui assicuro la mia preghiera per il suo servizio come segretario generale della Conferenza episcopale italiana”, scrive monsignor Savino, nel primo messaggio alla sua nuova comunità diocesana.
“Conosco qualcosa della vostra terra tanto ricca di tradizioni culturali molto antiche e anche di realtà multiformi civili e religiose. La terra in cui sono stato parroco da oltre trent’anni, Bitonto, ha tanti aspetti che l’accomunano con la Regione Calabra”, prosegue il vescovo designato.
“Vi chiedo, cari fratelli e sorelle della diocesi di Cassano all’Jonio, di impegnarvi con me in un percorso di ‘formazione del cuore’ per superare ogni forma di idolatria che ci porta lontano da Gesù, che è via, verità e vita”, prosegue il messaggio.
“Spezzeremo il pane quotidiano non soltanto sulla mensa eucaristica ma anche nelle realtà più deboli della diocesi, sostando con chi è affaticato o con chi si è fermato perché sfiduciato. In particolare la mia attenzione sarà rivolta ai giovani, ai carcerati e a tutti i sofferenti”, ha poi concluso Savino.
Da parte sua, nel messaggio di congedo alla diocesi, monsignor Galantino ha definito quella di Cassano all’Jonio, una “Chiesa che oltre a poter contare su una nobile storia può contare su un popolo che conserva tanta voglia di abitare in maniera piena, consapevole ed evangelica un territorio bello ma anche segnato da tante ferite”.
Il segretario generale della CEI ha quindi rievocato l’udienza di sabato scorso, durante la quale papa Francesco lo ha ricevuto in aula Paolo VI assieme ai fedeli della diocesi. Quando il Pontefice ha annunciato: “Credo che sia il momento di pensare a darvi un altro pastore”, dalla folla si è levato un coro di “nooo!”. Scherzando, il Santo Padre ha poi aggiunto: “Ma forse voi gli farete una statua grande, lo ricorderete…”.
Rivolto al suo successore, monsignor Galantino ha affermato: “Credimi, don Ciccio, una bella statua, o meglio un bel gruppo di statue d’oro io lo farei realizzare per i sacerdoti, i religiosi/e e per tutti i laici di questa diocesi. Ma non ho i soldi per farlo!”.
Il vescovo uscente di Cassano all’Jonio ha dichiarato che “soprattutto in questo ultimo anno non è stato facile per loro starmi dietro”, alludendo alla difficoltà di seguire da vicino la propria diocesi, dopo la nomina a segretario generale della CEI.
“Ho voluto dirti questo nel momento in cui ti faccio giungere il saluto di tutta la Chiesa diocesana perché tu sappia sin d’ora di poter contare su una comunità che ha sempre amato i suoi pastori”, conclude Galantino, rivolto al nuovo vescovo di Cassano all’Jonio. [L.M.]