Il Papa: la musica, un linguaggio universale che si fa preghiera

Al termine del concerto nell’Aula Paolo VI della pianista cinese Jin Ju

Print Friendly, PDF & Email
Share this Entry

ROMA, domenica, 18 ottobre 2009 (ZENIT.org).- La musica è un linguaggio spirituale e universale che può tramutarsi in preghiera. E’ quanto ha detto questo sabato Benedetto XVI al termine del concerto in Aula Paolo VI offerto in suo onore e alla presenza dei Padri sinodali, dall’Accademia pianistica internazionale di Imola a 20 anni dalla sua fondazione.

La pianista cinese Jin Ju, 33 anni, nata a Shangai da una famiglia di musicisti e talento dell’Accademia, si è esibita su sette dei 120 strumenti appartenenti alla Collezione di Palazzo Monsignani di Imola, per ripercorre sinteticamente la storia e l’evoluzione del pianoforte.

La giovane artista ha cominciato con l’eseguire il preludio n. 1 da “Il Clavicembalo Ben Temperato” di J. S. Bach su un fortepiano a tavolo Wood Small di fine ’700, creato in Inghilterra per soddisfare le esigenze della musica in ambiente domestico suonata dai cosiddetti “dilettanti”, per finire con la parafrasi sul Rigoletto di Verdi composta da Franz Liszt suonata su un grancoda moderno degli inizi ’900 Steinway & Sons.

“Questo concerto – ha detto al termine il Santo Padre – ci ha permesso, ancora una volta, di gustare la bellezza della musica, linguaggio spirituale e quindi universale, veicolo quanto mai adatto alla comprensione e all’unione tra le persone e i popoli”.

“La musica fa parte di tutte le culture e, potremmo dire, accompagna ogni esperienza umana, dal dolore al piacere, dall’odio all’amore, dalla tristezza alla gioia, dalla morte alla vita”, ha aggiunto.

Il Papa ha quindi sottolineato come nel corso dei secoli e dei millenni “la musica è sempre stata utilizzata per dare forma a quello che non si riesce a fare con le parole, perché suscita emozioni altrimenti difficili da comunicare”.

“La grande musica – ha proseguito –, distende lo spirito, suscita sentimenti profondi ed invita quasi naturalmente ad elevare la mente e il cuore a Dio in ogni situazione, sia gioiosa che triste, dell’esistenza umana”.

Per questo ha concluso, “la musica può diventare preghiera”.

Al termine del concerto, un giovane talento dell’Accademia, Andrè Gallo (20 anni), ha omaggiato il Papa con un cofanetto delle 32 sonate di Beethoven incise da 32 allievi provenienti da ogni parte del mondo, quale sintesi del sano confronto tra nazioni e pensieri diversi, scambio di identità musicali.

L’Accademia pianistica internazionale “Incontri col Maestro” di Imola, fondata e diretta da Franco Scala, è una scuola di alto perfezionamento musicale nata nel 1989 con sede nella splendida cornice della Rocca Sforzesca di Imola.

Print Friendly, PDF & Email
Share this Entry

ZENIT Staff

Sostieni ZENIT

Se questo articolo ti è piaciuto puoi aiutare ZENIT a crescere con una donazione