Gesù Maestro, via, verità e vita

Risposta ai grandi interroganti attuali

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di padre José Antonio Pérez, ssp*

ROMA, domenica, 28 ottobre 2012 (ZENIT.org). – L’ultima domenica di ottobre, la Famiglia Paolina celebra la solennità di Gesù Cristo Maestro, la visione cristologica proposta dal beato Giacomo Alberione come la più adatta non solo per le moderne forme di apostolato, tra essi quello della comunicazione sociale, ma anche per l’uomo e la donna di oggi che vivono nella cultura della comunicazione.

Gesù Maestro, centro assoluto della vita e della missione

Il beato Giacomo Alberione ha illustrato con insistenza il senso della spiritualità incentrata in Cristo Maestro: “Tale devozionenon si riduce alla semplice preghiera o a qualche canto, ma investe tuttala persona… La nostra devozione al Maestro di­vino si deve imparare per poi applicarla al lavoro spirituale, allo studio, all’apostolato e a tutta la vita religiosa… Deve partire dalla pietà ed estendersi a tutta la vita apostolica, perché il frutto del nostro apostolato è pro­porzionato a questo: presentare Gesù Cristo via, verità e vita. Solo intesa in questo senso la devozione a Gesù Maestro sarà di grande vantaggio spirituale alle anime e risponderà ai bi­sogni spirituali dell’uomo”.

Quindi la devozione a Gesù Maestro non è un complesso di conoscenze astratte, o un insieme di pratiche, ma uno stile di vita, un modo di pensare, di ragionare e di agire: un modo di essere. È lo stile particolare di santità e di apostolato che Dio ha rivelato al beato Giacomo Alberione. Diceva nel 1957: “Siamo riconoscenti alla Provvidenza di Dio che ci ha concesso l’immensa ricchezza di capire meglio Gesù Cristo… Lo spirito paolino consiste in questo… Non è una bella espressione, non è un consiglio: è la so­stanza della Congregazione; è essere o non essere paolini…!”.

Una bella dottrina che deve diventare vita

Questa è una sfida che non può rimanere una bella riflessione. A volte succede che siamo convinti che il senso della vita cristiana consiste nel “cristificarci”, ma nella pratica non riusciamo a tradurre questo ideale in realtà vissuta. In questo senso, merita essere ricordata una relazione di Mons. Bruno Forte nel 1984, applicazione più o meno esplicita dell’insegnamento del beato Giacomo Alberione, a partire dalla dottrina del “Cristo integrale” come si ritrova nell’esperienza di san Paolo. Mons. Bruno Forte affermava che sotto l’insistenza di Don Alberione sulla figura di Gesù Maestro, vi è il problema moderno della singolarità di Gesù Cristo: soltanto lui è la Parola di Dio per noi, soltanto alla sua scuola dobbiamo andare, non ci sono altri maestri… Il Maestro è lui, è lui che noi dobbiamo seguire. L’insistenza del Fondatore su Gesù Maestro è la risposta che il Vangelo dà a quanti vogliano proporre altri maestri, altri signori al di fuori dell’unico Maestro e Signore che è Gesù Cristo.

Invece il problema che soggiace alla riflessione su Gesù via, verità e vita è quello della contemporaneità di Cristo. Come e dove noi possiamo fare esperienza di lui? Come e dove il Cristo diventa per noi la via per andare al Padre, la verità che illumina il senso della nostra vita, la vita stessa del nostro vivere? Come far sì che colui che è vissuto a tanta distanza nei secoli sia oggi il Maestro, via, verità e vita? Il problema è far sì che l’evento della salvezza, Cristo morto e risorto, diventi oggi per noi, nel presente nella nostra esperienza, colui che ci raggiunge e trasforma la nostra vita.

Come Gesù Cristo diventa per noi via, verità e vita

Don Alberione vede articolarsi l’incontro tra Gesù e il discepolo nel momento del conoscere (verità per la mente), nel momento del decidersi (via per la volontà), e nel momento dell’accoglienza esperienziale (vita per il cuore). Secondo ciascuno di questi momenti, è possibile domandarsi: in che senso, come e dove Gesù si fa presente a noi per diventare la nostra verità, la nostra via e la nostra vita? Sarebbe lungo riflettere sulle risposte pratiche a questa tripla domanda…

Basti ricordare che questo processo lo si fa per opera dello Spirito. Ma ci sono alcuni grandi luoghi dove lo Spirito attua su di noi in maniera particolare: Gesù Verità (profeta, maestro, fedeltà dell’amore di Dio) si fa presente a noi soprattutto nella Parola di Dio, nei segni dei tempi (fatti, parole, eventi…), e infine nella storia dell’amore (cf. Mt 25,35ss), il “sacramento del fratello”. Gesù Via (pastore, re) si rende presente nella Chiesa, seme del Regno, popolo in cammino, e anche nel cammino di liberazione, perché Cristo è presente dovunque si lavora perla libertà. Gesù Vitasi fa presente per noi nei sacramenti, specialmente nell’Eucaristia, luogo concreto in cui la vita del Maestro scorre nella vita del discepolo; e nelle storie di sofferenza, luogo dell’amore, in cui la grazia di Dio può farci incontrare la vita piena.

Alla base della nuova evangelizzazione

Si è appena concluso il Sinodo dei vescovi. Tutto l’ambito della nuova evangelizzazione è stato descritto dagli interventi dei padri sinodali. In un articolo de L’Osservatore Romano (22-23.10.2012), si leggeva: “La nuova evangelizzazione riesce nella misura in cui nella Chiesa si rivitalizza la fede vissuta anzitutto come esperienza personale di Gesù di Nazaret”.

Sicuramente non ci sarà nessun rinnovamento se non si parte da una ri-conversione personale al Centro assoluto, che è Gesù Cristo; e non ci sarà nuova evangelizzazione se non nella misura in cui si ravviverà la fede come esperienza personale di Gesù, Divino Maestro.

L’evangelizzazione non è un “mestiere” che può essere compatibile con una scarsa identità spirituale. Senza la “cristificazione” non si dà “predicazione” autentica, afferma donSilvio Sassi, Superiore generale della Società San Paolo, nella sua lettera annuale alla Famiglia Paolina. L’identificazione con Cristo è la premessa indispensabile per poter annunziare al mondo la buona notizia. L’essenza dello spirito imparato da san Paolo è: tutto il Cristo per tutta la persona per tutti gli aspetti della vita. Ecco il segreto di una vita pienamente riuscita dal punto di vista umano, cristiano e missionario.

*Società San Paolo

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ZENIT Staff

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