E tu chi sei?

Meditazione quotidiana sulla Parola di Dio

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Lettura

Che chiarezza ci mostra Giovanni Battista nel definire se stesso! Siamo alla ricerca del senso della nostra vita e della nostra identità e ci troviamo spesso insoddisfatti e confusi. La pagina odierna ci insegna a riconoscere il nostro volto autentico in ciò che Dio ci chiama a compiere. La nostra identità è descritta dalla missione che Dio ci ha affidato personalmente. Non sono gli altri a dirci chi siamo, né dobbiamo rispondere a ciò che gli altri si aspettano da noi: solo Dio custodisce il nostro nome autentico, e lo lega a sé nel farci partecipi della sua missione nella storia.

Meditazione

Nel Vangelo di oggi incontriamo la figura di Giovanni il Battista. A coloro che erano stati inviati dai farisei, per interrogarlo sulla sua identità, egli dice chi “non è”. Questi uomini continuano ad interrogare il Battista perché vogliono intrappolare la figura di Giovanni in un cliché, in qualcosa di predefinito, di già noto. Invece, Giovanni si definisce come “voce di uno che grida nel deserto”: uno che non pretende di essere qualcosa di più o qualcosa di diverso del semplice strumento ma dimostra una grande disponibilità ad essere testimone del piano di salvezza pensato dal Signore. Giovanni reputa “colui che viene dopo” molto più importante di se stesso. Con il Battista e Gesù, assistiamo a un ribaltamento della scala di valori: quello che viene dopo conta più di quello che viene prima. Non contano le tue cariche, o i tuoi titoli, ma ciò che fai, anzi, quello che il Signore ha deciso tu faccia. Il progetto di Dio rivelato ed accolto, diventa il senso dell’agire e dell’essere. Ecco perché, in Gesù, essendo Dio, si raggiunge la pienezza di senso dell’essere e dell’agire. Quale contrasto tra la morbosità dei farisei, che cercano un’identità definita, perché il diverso e il nuovo spaventano, e il completo disinteresse di Giovanni nel farsi un nome! Al contrario, la nostra umanità ci fa fare esperienza di una continua necessità di avere una qualifica, di occupare un ruolo ben stabilito, del bisogno spasmodico di arrivare primi anche a scapito degli altri. Spesso dimentichiamo che con il Battesimo riceviamo da Dio gratuitamente il nome di figli e un compito importante e unico: accogliere il proprio nome e la propria missione, come Dio l’ha pensata proprio per ciascuno, significa vivere in pienezza. 

Preghiera

«Io ti rendo grazie: hai fatto di me una meraviglia stupenda; meravigliose sono le tue opere, le riconosce pienamente l’anima mia… Quanto profondi per me i tuoi pensieri, quanto grande il loro numero, o Dio! … Scrutami, o Dio, e conosci il mio cuore, provami e conosci i miei pensieri; vedi se percorro una via di dolore e guidami per una via di eternità» (dal Sal 139).

Agire

Oggi “disobbedirò” a una richiesta che si scontra con la mia persona e con le scelte evangeliche cui desidero aderire.

Meditazione del giorno a cura delle Monache Agostiniane della Comunità Santi Quattro Coronati a Romatratta dal mensile Messa MeditazioneEdizioni ART. Per abbonamenti: info@edizioniart.it

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ZENIT Staff

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