“Cristo non può essere diviso è un invito a non servirci di Cristo per giustificare le nostre incomprensioni e le nostre divisioni”. Questo l’appello lanciato dalla presidenza del Consiglio delle Conferenze Episcopali d’Europa (Ccee), riunita a Genova, in occasione della Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani che si concluderà domani.
A partire daltema scelto quest’anno dal comitato interconfessionale organizzatore della Settimana di preghiera, “Cristo non può essere diviso”, i vescovi d’Europa esortano i cristiani dell’intero Continente ad operare per una comune testimonianza in ogni ambito della società. “Cristo non si possiede, ma si dà – scrivono in un comunicato -. La ricerca e l’accoglienza del messaggio cristiano non può che portare ad una comune testimonianza, al riconoscimento e all’accoglienza dei doni che il Signore ha voluto dare ad ognuno dei suoi fedeli come doni di tutta la Chiesa”.
L’affermazione “Cristo non può essere diviso” è dunque, secondo i presuli, “una provocazione a portare in tutta la sua integrità l’annuncio di salvezza per l’uomo” e “a non rinchiudere la figura del Dio fatto uomo in rappresentazioni che non scalfiscono o giustificano le nostre comodità”. “Cristo non può essere diviso – insiste la CCEE – è uno stimolo per le nostre società in Europa, sempre più multiconfessionali, per una comune testimonianza della vicinanza di Dio all’uomo contemporaneo”.
Ancora: “Cristo non può essere diviso è un appello all’uomo europeo a non separare la dimensione religiosa della sua fede tra sfera pubblica e privata a non disdegnare il dono della vita decidendo da sé quale vita sia degna di essere vissuta e quale no, a non lasciarsi guidare da false illusioni, ma a fare spazio alla speranza”.
Infine, concludono gli episcopati europei, “Cristo non può essere diviso è una certezza che nulla potrà mai dividere l’amore che Dio ha per l’uomo”. Nelle ultime righe del comunicato, la Presidenza del Consiglio delle Conferenze Episcopali d’Europa sottolinea la propria attenzione e preoccupazione per le vicende della Siria, in particolare quelle delle comunità cristiane, ribadendo la propria vicinanza spirituale a Papa Francesco e alla sua preghiera per la pace.