CITTA’ DEL VATICANO, martedì, 17 gennaio 2006 (ZENIT.org).- La coincidenza di alcune feste liturgiche e del primo anniversario della scomparsa di Giovanni Paolo II con il periodo quaresimale, oltre all’iniziativa personale di Benedetto XVI, apportano alcune novità nelle celebrazioni che il Papa presiederà per la prima volta in questo tempo liturgico.
Come spiegava Giovanni Paolo II, “ogni anno la Quaresima ci si propone come tempo propizio per intensificare la preghiera e la penitenza, aprendo il cuore alla docile accoglienza della volontà divina” (Messaggio per la Quaresima 2005).
In questo periodo, aggiungeva, “ci è indicato un itinerario spirituale che ci prepara a rivivere il grande mistero della morte e risurrezione di Cristo, soprattutto mediante l’ascolto più assiduo della Parola di Dio e la pratica più generosa della mortificazione, grazie alla quale poter venire più largamente in aiuto del prossimo bisognoso”.
La Quaresima inizierà il mercoledì delle Ceneri (quest’anno il 1° marzo); Benedetto XVI presiederà la Santa Messa, la benedizione e l’imposizione delle ceneri nella Basilica romana di Santa Sabina alle 17.00. Lo ha anticipato l’ultimo giorno del 2005 il calendario delle celebrazioni liturgiche – diffuso dalla Santa Sede – che il Papa presiederà.
La domenica successiva (I di Quaresima), 5 marzo, alle 18.00 il Papa e la Curia inizieranno gli Esercizi spirituali nella Cappella “Redemptoris Mater” del Palazzo Apostolico. Gli esercizi dureranno fino alla mattina di sabato 11 marzo. Durante questa settimana, il Papa si dedicherà alla preghiera e sospenderà le udienze.
La IV domenica di Quaresima, 26 marzo, Benedetto XVI – Vescovo di Roma – realizzerà la sua seconda visita pastorale ad una parrocchia romana, in questa occasione quella di Dio Padre Misericordioso, alle 9.30, e presiederà la Santa Messa.
Il 19 marzo (III domenica di Quaresima), festa di San Giuseppe, sull’Altare della Confessione della Basilica Vaticana il Papa presiederà la Santa Messa per i lavoratori alle 9.30.
Il primo anniversario della morte di Giovanni Paolo II (avvenuta il 2 aprile) verrà ricordato in un momento centrale previsto per le 17.30 di lunedì 3 aprile – il giorno più vicino all’anniversario, che coincide con la V domenica di Quaresima –: Benedetto XVI presiederà all’Altare della Confessione della Basilica vaticana la Santa Messa in suffragio del suo predecessore.
La Domenica delle Palme – 9 aprile –, che introduce la Settimana Santa, il Santo Padre presiederà alle 9.30 in piazza San Pietro la Benedizione delle Palme, la processione e la Santa Messa.
Il calendario rivela due novità a livello di data e forma: il Martedì Santo – 11 aprile – sarà il giorno dedicato a sottolineare l’importanza del sacramento della Riconciliazione con una celebrazione comunitaria che verrà presieduta da Benedetto XVI (fino a quando gli è stato possibile, Giovanni Paolo II la mattina di ogni Venerdì Santo scendeva nella Basilica vaticana per confessare egli stesso i fedeli).
La celebrazione della Penitenza il prossimo Martedì Santo viene specificata nel calendario come “Rito per la riconciliazione di più penitenti con la confessione e l’assoluzione individuale”. Avrà luogo nella Basilica di San Pietro.
Il Catechismo della Chiesa Cattolica spiega che “il sacramento della Penitenza può anche aver luogo nel quadro di una celebrazione comunitaria, nella quale ci si prepara insieme alla confessione e insieme si rende grazie per il perdono ricevuto”.
“In questo caso, la confessione personale dei peccati e l’assoluzione individuale sono inserite in una liturgia della Parola di Dio, con letture e omelia, esame di coscienza condotto in comune, richiesta comunitaria del perdono, preghiera del ‘Padre nostro’ e ringraziamento comune – aggiunge –. Tale celebrazione comunitaria esprime più chiaramente il carattere ecclesiale della penitenza” (cfr. n. 1482).
La celebrazione si svolge in questo modo in molte parrocchie e include il momento in cui i fedeli si avvicinano – individualmente – al sacerdote per la confessione e l’assoluzione.
L’Arcivescovo Piero Marini – maestro delle celebrazioni liturgiche pontificie –, secondo quanto raccolto dal quotidiano dell’episcopato italiano “Avvenire”, ha affermato che “in realtà fino al Rinascimento anche questo era uno degli appuntamenti tradizionali e avveniva il Giovedì Santo”.
Tutta la Curia romana sarà invitata alla celebrazione del Martedì Santo. L’Ufficio pontificio per le Celebrazioni Liturgiche sta studiando il modo migliore per far sì che nella Basilica vaticana durante il rito ci sia un numero adeguato di confessori.
Il motivo dello spostamento al Martedì Santo è – ha spiegato l’Arcivescovo Marini – “non caricare ulteriormente una giornata come il Giovedì Santo”, che prevede al mattino la Santa Messa Crismale (nella Basilica vaticana) e nel pomeriggio, dando inizio al Triduo Pasquale, la Santa Messa nella Cena del Signore (nella Basilica romana di San Giovanni in Laterano). Benedetto XVI presiederà entrambe le celebrazioni il 13 aprile, rispettivamente alle 9.30 e alle 17.30.
Alle 17.00 del Venerdì Santo (14 aprile), il Papa presiederà nella Basilica vaticana la Celebrazione della Passione del Signore, e alle 21.15, al Colosseo di Roma, la Via Crucis. L’anno scorso le meditazioni e le preghiere per questo itinerario del Calvario sono state redatte, su incarico di Giovanni Paolo II, dal Cardinale Joseph Ratzinger, che le ha concentrate sul dono di Gesù nell’Eucaristia nell’anno dedicato dal Papa scomparso a questo sacramento.
La sera del Sabato Santo, alle 22.00, avrà inizio la Veglia Pasquale della notte santa nella Basilica vaticana, presieduta da Benedetto XVI.
La Domenica di Pasqua di Resurrezione del Signore, 16 aprile, il Santo Padre presiederà alle 10.30 la Santa Messa in piazza San Pietro e alle 12.00, dal balcone centrale della Basilica vaticana, impartirà la Benedizione “Urbi et Orbi” (alla città e al mondo).
“A partire dal Triduo pasquale, come dalla sua fonte di luce, il tempo nuovo della risurrezione permea tutto l’anno liturgico del suo splendore. Progressivamente, da un versante e dall’altro di questa fonte, l’anno è trasfigurato dalla liturgia”, spiega il Catechismo della Chiesa Cattolica (cfr. n. 1168).
“Per questo la Pasqua non è semplicemente una festa tra le altre: è la ‘festa delle feste’, la ‘solennità delle solennità’” (n. 1169).
Tranne le eccezioni segnalate, il Pontefice manterrà l’abituale ritmo di udienze generali del mercoledì, l’incontro con i pellegrini in occasione dell’Angelus la domenica e nei giorni festivi e le udienze private.