ROMA, lunedì, 16 gennaio 2006 (ZENIT.org).- In un testo pubblicato recentemente, Arturo Cattaneo e Graziano Borgonovo, professori dell'Università della Santa Croce di Roma, hanno raccolto il commento di 29 esperti ai testi più significativi di Giovanni Paolo II.

Dopo aver curato la pubblicazione di un volume di successo sulle 14 encicliche di Papa Wojtyla (“Giovanni Paolo teologo. Nel segno delle encicliche”, Mondadori 2003), i professori hanno deciso di completare quel lavoro presentando i commenti agli altri scritti del grande Pontefice in un’opera dal titolo “Prendere il largo con Cristo. Esortazioni e Lettere di Giovanni Paolo II” (Ed. Cantagalli, Siena 2005).

Il professor Cattaneo, in questa intervista concessa a ZENIT, spiega le conclusioni del testo.

Perché questo volume? Pensa forse che lo straordinario livello intellettuale di Benedetto XVI possa lasciare in penombra il ricchissimo magistero di Giovanni Paolo II?

Cattaneo: Come scrive nella prefazione il Cardinale Georges Cottier, “Benedetto XVI ha espresso in diverse occasioni l’intenzione d’impostare il suo ministero in continuità con quello del suo predecessore… Un invito a non cessare di ricorrere ad un insegnamento che rimane pienamente attuale. Infatti, l’ascesa di un Pontefice alla sede di Pietro, se è percepita come un nuovo inizio, pur tuttavia non condanna a materia d’archivio o d’interesse quasi esclusivamente storico l’opera di chi lo ha preceduto. Al contrario, quest’opera mantiene la sua presenza feconda”. Non è difficile prevedere che l’eredità di Giovanni Paolo II servirà di ispirazione alla Chiesa per molto tempo. Nella scelta di Ratzinger quale suo successore, i Cardinali sono stati certamente mossi anche dal desiderio di dare continuità all’operato di Giovanni Paolo II.

Qual è, a suo avviso, l’attualità e l’importanza del magistero di Giovanni Paolo II?

Cattaneo: Mi sembra che il miglior riconoscimento dell’importanza di quel magistero l’ha espresso Benedetto XVI in un’intervista televisiva trasmessa in Polonia il 16 ottobre 2005. Fra l’altro, egli ha affermato che l’insegnamento lasciatoci dal suo predecessore in tanti documenti “rappresenta un patrimonio ricchissimo che non è ancora sufficientemente assimilato nella Chiesa. Io considero proprio una mia missione essenziale e personale di non emanare tanti nuovi documenti, ma di fare in modo che questi documenti siano assimilati, perché sono un tesoro ricchissimo, sono l’autentica interpretazione del Vaticano II. Sappiamo che il Papa era l’uomo del Concilio, che aveva assimilato interiormente lo spirito e la lettera del Concilio e con questi testi ci fa capire veramente cosa voleva e cosa non voleva il Concilio. Ci aiuta ad essere veramente Chiesa del nostro tempo e del tempo futuro”.

Lei ha parlato di continuità fra i due Pontefici, eppure essi sono molto diversi, anche nello stile di governare.

Cattaneo: È evidente che Benedetto XVI ha una personalità diversa da quella di Giovanni Paolo II, ma è altrettanto certo che egli è deciso a continuare sulla scia del suo grande predecessore. Nella prima omelia, durante la S. Messa celebrata per i Cardinali all’indomani della sua elezione, egli ha dichiarato che il suo “compito è di far risplendere davanti agli uomini e alle donne di oggi la luce di Cristo: non la propria luce, ma quella di Cristo”. Lo straordinario magistero di Giovanni Paolo II ha infatti avuto quale fulcro centrale quello di spronarci ad aprirci a Cristo e a prendere il largo con lui nei diversi ambiti della società, in tutte le circostanze e in ogni nostro impegno. Basta gettare un’occhiata all’indice di questo volume per rendersi conto di come effettivamente il suo magistero non abbia trascurato praticamente nessun tema importante, nessuna categoria di persone, nessun continente.

Com’è articolato il vostro volume?

Cattaneo: Il volume si apre con una prefazione ad opera del Cardinale Georges Cottier. La prima parte è dedicata alle sette Esortazioni apostoliche, frutto dei Sinodi generali; fanno seguito le cinque Esortazioni apostoliche risultanti dai cinque Sinodi continentali (Africa, America, Asia, Oceania, Europa). Per ultimo, l’Esortazione apostolica dedicata a San Giuseppe, il custode del Redentore. La seconda parte contempla dapprima alcune Lettere apostoliche dedicate a questioni specifiche: il mistero della sofferenza, la dignità della donna, il sacerdozio riservato agli uomini, la tradizione orientale, la santificazione della domenica, le comunicazioni sociali. Seguono poi le Lettere rivolte a categorie specifiche di persone: i bambini, i giovani, gli anziani, le donne, le famiglie e gli artisti. Il volume si chiude con un capitolo, intitolato significativamente “Per il cammino della Chiesa”, che raccoglie la Lettera scritta all’inizio del nuovo Millennio, quella sul Rosario e quella sull’Eucaristia. Quest’ultima ad opera del Cardinale Leo Scheffczyk, purtroppo scomparso lo scorso mese di dicembre.

Ci può menzionare qualcuno degli altri collaboratori?

Cattaneo: Il Cardinale Georges Pell, Arcivescovo di Sydney, illustra Ecclesia in Oceania; il Vescovo di Ratisbona, Gerhard Ludwig Müller, commenta Ecclesia in Europa; il sottosegretario della Congregazione per la Dottrina della Fede, Mons. J. Augustine Di Noia, commenta Ecclesia in America; la Lettera sulle comunicazioni sociali è illustrata da SER Mons. Renato Boccardo, già segretario del corrispondente Consiglio Pontificio; la Lettera ai giovani è descritta da SER Mons. Luigi Negri.

Gli altri documenti sono commentati da altrettanti illustri teologi, come ad esempio Sergio Lanza, Antonio Miralles, Renzo Gerardi, Jesús Castellano, Philip Goyret, Bernardo Cervellera, Tarcisio Stramare, Manfred Hauke, Nicola Bux, Juan Javier Flores, Eugenia Scabini, Pierangelo Sequeri, Piero Coda, ecc..

Perché avete scelto questo titolo?

Cattaneo: Abbiamo voluto richiamare quel Duc in altum! (Prendete il largo!) che ben può considerarsi lo spunto centrale della Lettera Novo Millennio ineunte (6.I.2001). Con essa Giovanni Paolo II ha indicato alla Chiesa la rotta da seguire: “Andiamo avanti con speranza! Un nuovo millennio si apre davanti alla Chiesa come oceano vasto in cui avventurarsi, contando sull’aiuto di Cristo. Il Figlio di Dio, che si è incarnato duemila anni or sono per amore dell’uomo, compie anche oggi la sua opera: dobbiamo avere occhi penetranti per vederla, e soprattutto un cuore grande per diventarne noi stessi strumenti” (n. 58).

E cosa vi aspettate da questo volume?</b>

Cattaneo: Vorremmo contribuire a far fruttificare quel messaggio di speranza che con instancabile dedizione Giovanni Paolo II ha diffuso nel mondo. Ci siamo quindi proposti di rendere accessibile la profondità dello straordinario magistero di Giovanni Paolo II ad un vasto pubblico e di aiutare i lettori a scoprire, o a riscoprire, lo splendore della verità e della vita di Cristo, per poter poi prendere il largo con Lui.