Lettura
Nel Vangelo di oggi, il primo miracolo è così insignificante – una semplice guarigione dalla febbre – che rischia di passare inosservato mentre, invece, è un segno piccolissimo con un grandissimo significato, tanto da diventare chiave interpretativa per tutti i miracoli che seguiranno: liberati dal male, si è finalmente liberi per il bene che è il “servizio”.
Meditazione
Di fronte alla descrizione della giornata di Gesù l’atteggiamento più giusto da avere è lo stesso di Paolo dinanzi alla comunità di Colosse: ringraziare. Un ringraziamento che riassume tutta l’economia della salvezza, che ha origine nella volontà di Dio Padre, si realizza nella persona del Figlio, si comunica agli uomini attraverso le opere e le parole di Gesù, e prosegue con l’impegno di coloro che annunciano il Vangelo per condurre i credenti alla vita, alla grazia e alla verità. Gesù è la presenza misericordiosa di un Dio che si china sulle piaghe dei suoi figli perduti, che va a cercare e a scovare il male ovunque si nasconda. Per fare tutto questo, però, mostra di aver bisogno di un tempo prolungato di preghiera e di intimità con il Padre e, inoltre, della collaborazione di tutti coloro che lo hanno riconosciuto come il Signore: schiere innumerevoli di persone, alcune note (Pietro e gli apostoli, Paolo, Timoteo…), altre perfettamente sconosciute ma ugualmente indispensabili. Sono coloro che pregarono Gesù per la suocera di Pietro, quelli che gli condussero i malati di ogni genere, Epafra e i suoi collaboratori nel ministero… Questi, e moltissimi altri, hanno professato la loro fede in Gesù Cristo e si sono fatti mediatori di salvezza per il parente, il vicino, l’amico, il concittadino, il bisognoso… In una parola, per il prossimo.
Preghiera
Signore, ti lodiamo e ti benediciamo per esserti chinato sulle nostre piaghe e sui nostri limiti di donne e di uomini peccatori, in modo particolare attraverso il tuo Figlio. Egli è venuto, povero fra i poveri, facendosi prossimo di ciascuno perché tutti potessimo contemplare il Tuo volto d’amore, alla luce del Suo. Donaci lo Spirito del tuo Figlio, lo Spirito d’amore, per farci prossimo dell’uomo e della donna di oggi.
Agire
Oggi ripeterò spesso e cercherò di vivere questa Parola: «Mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio».
Meditazione del giorno a cura di monsignor Emidio Cipollone, arcivescovo di Lanciano-Ortona, tratta dal mensile Messa Meditazione, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti:info@edizioniart.it